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Giancarlo Bigazzi il geniaccio della canzone italiana nel libro di Aldo Nove

""La pubblicazione di questo libro corona un progetto che coltivavo da anni. Pochi artisti hanno incantato e divertito il mondo come Giancarlo Bigazzi.""
Caterina Caselli

""Anche all'estero il marchio di Bigazzi ha saputo diffondersi, e una canzone come Gloria è hit planetaria, sempreverde universale a tutti gli effetti, tanto che una volta Von Karajan interruppe un'intervista con un noto giornalista proprio perché alla radio stavano trasmettendo il brano in questione: doveva ascoltare un capolavoro.""
Aldo Nove


Leggendo l'Introduzione di Aldo Nove a questo libro si entra in un vortice, si viene trascinati nel cuore di un tornado. Canzoni, canzoni e canzoni ci circondano, presentandosi e salutando velocemente, mentre i ritornelli si susseguono uno via l'altro nel cervello. Questa, quella e anche quell'altra... ma possibile? Anche quella?
Ma chi era davvero questo Bigazzi, che ha venduto nel mondo 200.000.000 di dischi, di cui tutto sanno gli esperti di musica leggera italiana e internazionale e quasi nulla, o poco, tutti quelli le cui vite hanno avuto una colonna sonora per la quale non sanno chi devono ringraziare, nel bene e nel male?


Non ha fatto in tempo Giancarlo Bigazzi a vedere questa biografia nelle librerie, a godere del piacere di questa celebrazione autorevole.
È morto il 18 gennaio 2012, a 72 anni.
E proprio per questo nelle ultime settimane anche chi non ricordava questa figura poco popolare, schiva, ha scoperto almeno in parte attraverso televisioni e giornali la sua produzione vastissima ed estremamente varia.
""In fondo - scrive Aldo Nove - quello di Gianfranco Bigazzi non è altro che il racconto di gente che attraversa i secoli e non fa rumore.""





Raccontando questa ricca storia professionale e umana Aldo Nove racconta la nostra storia, a partire dagli anni Sessanta, quando Bigazzi inizia a firmare testi (e poi anche musiche, spesso in collaborazione con altri autori) di canzoni di grande successo per i protagonisti del momento come Mina (""Un colpo al cuore""), Riccardo Del Turco (""Luglio"", ""Cosa hai messo nel caffè"", portata a Sanremo in coppia con Antoine), Mario Tessuto (""Lisa dagli occhi blu"") e Renato dei Profeti (""Lady Barbara""), ""Il carnevale"" per Caterina Caselli.
Nel decennio successivo, che si apre con l'affermazione di una bellissima canzone, ""Eternità"", interpretata sia dai Camaleonti che da Ornella Vanoni, collabora con Massimo Ranieri (""Vent'anni"", ""Erba di casa mia"", ""Rose rosse"") e con Gianni Bella, scrivendo con lui l'evergreen ""Montagne verdi"" per la sorella Marcella, oltre a brani come ""Non si può morire dentro"" e ""Più ci penso"".

""A cavallo dell'irregolare decennio che nasce a metà degli anni Settanta e termina a metà della decade successiva accade di tutto. E anche nella vita di Bigazzi si verifica un susseguirsi di avvenimenti che marcano forse il massimo della sua creatività infilando un successo dietro l'altro e che allo stesso tempo trasformano la sua vita"".
Grande il sodalizio artistico con Umberto Tozzi, Raf e Marco Masini che l'ha visto non solo nel ruolo di paroliere, ma anche di compositore e produttore. Con Tozzi scrive ""Donna amante mia"", ""Io camminerò"", ""Ti amo"", ""Tu"", ma soprattutto ""Gloria"" - che nella versione di Laura Branigan del 1983 spopolerà grazie alla colonna sonora di Flashdance di Adrian Lyne -  e poi il brano ""Si può dare di più"", cantato in trio con Gianni Morandi ed Enrico Ruggeri, che vince il Festival di Sanremo del 1987. Chiave - questa della collaborazione tra cantanti -, che replicherà con successo per ""Gente di mare"" interpretata da Tozzi con Raf. Per quest'ultimo firma anche ""Self control"".
Nel 1977 nasce Gianni Bigazzi, figlio suo e di Gianna, amata compagna. Per lui scrive Conto su di te, portata al successo da Adriano Celentano nel 1982.



Negli anni Novanta collabora con Paolo Vallesi, Aleandro Baldi (vincitore a Sanremo nel 1994 con ""Passerà"") e soprattutto Marco Masini (""Perché lo fai"", ""Ti innamorerai"", ""Bella stronza"").
Nel 1992, con Beppe Dati e Marco Falagiani, Bigazzi firma un vero capolavoro ""Gli uomini non cambiano"" per Mia Martini (brano che sembra essere ritagliato esattamente sulla biografia della cantante), riscattandosi parzialmente dalle accuse di maschilismo che gli erano state ampiamente rivolte per un verso di ""Gloria"", quello che recita ""fammi abbracciare una donna che stira cantando"".

Nel 1996, scrive, sempre con Beppe Dati, la musica di ""Cirano"", canzone che affascina Francesco Guccini e che verrà interpretata nel suo album dello stesso anno D'amore di morte e di altre sciocchezze.
Del 2002, il brano ""Il pazzo"" per Mina. Nel 2003 si ammala gravemente, ma, dopo un lungo periodo di stacco, recentemente era tornato a pensare ai giovani: prima Povia, poi la collaborazione con Carlotta Proietti, figlia dell'attore, per il suo album omonimo.

Il tornado turbinoso della sua carriera lo ha portato anche a scrivere colonne sonore per il cinema, in particolare per film come Mery per sempre e Ragazzi fuori di Marco Risi, ma anche - sorprendentemente - per Mediterraneo di Gabriele Salvatores.


Intanto, già a partire dal 1971, si era inventato un'altra, ciclonica e fortunata carriera parallela - insieme al musicista Totò Savio, al paroliere Daniele Pace e al discografico Alfredo Cerruti - creando il gruppo degli Squallor (il suo lato ""oscuro e liberatorio""), con cui ha inciso dischi per 25 anni e realizzato film spiazzanti come Arrapaho e Uccelli d'Italia, ritagliandosi anche un ruolo da protagonista.

Come sempre accade sfogliando una biografia, ecco svelati piccoli segreti o ricordati eventi svaniti nel tempo, ed ecco riapparire volti antichi - conosciuti e sconosciuti - nelle foto che illustrano molto bene il volume.

Struggente la chiusura a firma dello stesso Bigazzi, dichiarazione d'amore per la moglie Gianna - ""La mia gratitudine e il mio pensiero più sentiti per 'l'Eternità' vanno a Gianna..."" - di riconoscenza per la famiglia Sugar, cioè Piero, Caterina (Caselli) e Filippo, e d'affetto per gli amici Gaetano Savio, Mario Ragni, Franco Daldello ed Elio Gariboldi.

Meno incisiva a dire il vero la panoramica socio-storico-musicale che Aldo Nove cerca di costruire come scenario della biografia di Bigazzi, che in alcuni passaggi risente di una certa superficialità forse dovuta alla eccessiva mole di anni e di eventi che vengono affrontati.





Aldo Nove - Giancarlo Bigazzi il geniaccio della canzone italiana
Prefazione di Caterina Caselli
Ringraziamente e riflessioni di Giancarlo Bigazzi
202 pag., ill., 17,00 € - Edizioni Bompiani 2012 (Overlook)
ISBN 978-88-452-7084-0



L'autore



10 febbraio 2012  

Giancarlo Bigazzi, il geniaccio della canzone italiana

Giancarlo Bigazzi ha scritto e composto alcune delle più famose canzoni degli ultimi cinquant'anni: questo libro ripercorre attraverso parole e immagini il suo cammino musicale e umano, in un racconto che intreccia la storia dell'Italia del dopoguerra con la genesi di pezzi balzati in vetta alle classifiche ed entrati nel nostro immaginario. Un genio burbero e schivo, quello di Bigazzi, che è vissuto all'ombra del grande successo dei cantanti con cui ha collaborato come autore e talent scout, da Massimo Ranieri a Raf, passando per la Vanoni, Tozzi, Masini e molti altri.

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