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La finestra dei Rouet di Georges Simenon

""In quella luce rosso-dorata, si percepiva uno strano stato di calma mista a eccitazione, una specie di tregua dai problemi seri, dalle preocucpazioni quotidiane, e Dominique aveva camminato ancora, sui marciapiedi sconosciuti, per vie secondarie, dove le famiglie sedevano davanti alla porta di casa e i bambini giocavano mezzo nudi per strada; poi finalmente si era fermata, di colpo, decisa, davanti a un ufficio postale, si era sbarazzata della lettera, ed era rimasta lì ancora per un momento, tremante per quello che aveva fatto, ma in un certo senso sollevata.""

A quarant'anni una donna è ancora giovane, ma Dominique, la protagonista del romanzo, che ha un corpo fresco come un'adolescente, non sa neppure che cosa sia la giovinezza e la vita. Spia, ascolta, osserva la vita degli altri. Sente, al di là della sottile parete, la giovane coppia a cui ha affitato una stanza, fremere d'amore. Guarda ogni giorno, quasi ogni ora, la vita che si srotola monotona e triste nella casa di fronte: sul piano esattamente di fronte al suo c'è la finestra del figlio della ricca famiglia Rouet (i genitori vivono al piano di sopra). 

È un uomo malato, fermo in un letto, che sopravvive grazie a una medicina che nei momenti delle crisi cardiache lo tiene in vita. Quell'uomo ha una moglie, giovane e piena di vita, odiata dai suoceri e del tutto incongrua in quella casa silenziosa che odora di malattia e di meschinità. Dominique guarda e giudica e, nei suoi costanti appostamenti alla finestra, vede la giovane donna non soccorrere il marito morente, negargli la medicina salvavita e lasciarlo morire. Praticamente un delitto perfetto

Combattuta tra il desiderio di denuncia e l'invidia per quella donna sensuale ed esuberante che, morto il marito, riprende a vivere, turbata ogni giorno di più dalla frenesia d'amore dei suoi inquilini, Dominique inizia ad essere ossessionata dall'osservare la vita altrui. Nella sua dignitosa povertà, senza relazioni e affetti, sempre più consapevole della sua incapacità a reagire ai propri fallimenti e fantasmi, tra ricordi dell'infanzia, frustrazioni e solitudine, quella donna senza età e senza passioni inizia ad avvertire una silenziosa complicità con chi considera (ma ormai senza condanna) un'assassina. 

Come sempre in Simenon, l'ambiguità dei sentimenti domina la scena, così come la non cercata empatia tra lettore e protagonista, un perdente, destinato da sempre alla solitudine e all'emarginazione, un essere senza qualità a cui non resta che l'invidia per la vita degli altri. 
Un romanzo scritto nel 1942 che riesce presentare personaggi e situazioni (l'animo degli uomini è immutabile) di sicura attualità, capace di turbare il lettore del terzo millennio come pochi romanzi del momento sanno fare.


Georges Simenon - La finestra dei Rouet
Titolo originale: La fenêtre des Rouet
Traduzione di Federica Di Lella e Maria Laura Vanorio
177 pag., € 18,00 - Adelphi (Biblioteca Adelphi)
ISBN 978-88-459-2397-5




Le prime pagine


L'autore



26 giugno 2009 Di Grazia Casagrande

La finestra dei Rouet
La finestra dei Rouet Di Georges Simenon;

Un lento, soffocante pomeriggio estivo. In un modesto appartamento di Faubourg Saint-Honoré, una donna sta ricucendo un vecchio vestito. Al di là della sottile parete che divide la sua stanza da quella attigua, due corpi giovani si stiracchiano voluttuosamente dopo aver fatto l'amore. La donna sente tutto, immagina ogni gesto, come se li vedesse. Poi, come fa sempre, si avvicina alla finestra. Dall'altra parte della strada vive la ricca famiglia dei Rouet, proprietari non solo del palazzo in cui abitano, ma di buona parte dei palazzi intorno. Per ore e ore, da dietro le persiane accostate, la donna spia la loro esistenza: quella dei vecchi, al piano di sopra, e quella del giovane Hubert e della sua bella, irrequieta moglie Antoinette, al piano di sotto. Sarà lei, in questo pomeriggio di luglio, l'unica testimone di qualcosa che potrebbe anche essere un omicidio. E da ora in poi la donna comincerà a vivere per procura la vita di Antoinette: una vita "fervida, invadente, in tutta la sua spaventosa ferocia", una vita "proibita", che a poco a poco diventerà la sua. Con "La finestra dei Rouet", storia di una torbida ossessione, Simenon ha scritto uno dei suoi romanzi più sottilmente perversi.

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