Il tocco della notte

Questo dovrebbe essere il secondo libro della serie che inizialmente era stata definita 'le indagini di Meredith Gentry'. Di indagini si parla, e non in maniera centrale, nei primi 2 libri della serie e poi non più. O almeno per quel che ho letto finora. Da come è descritto il mondo delle fate ci dovrebbe essere un bel po' di spazio per l'horror, ma nemmeno questo filone è granché sfruttato. Dunque direi che è un fantasy che si riallaccia a miti perlopiù irlandesi, anche in modo interessante a volte, ma decisamente non è il genere di fantasy da far leggere ai ragazzini. Abbonda il sesso e scene di tortura, più suggerite che descritte - per questo dicevo che comunque non è un horror. La Hamilton, va detto, scrive sempre in modo scorrevole. Anche quando qualcosa non è chiaro, finisco lo stesso per divorare il volume in poche ore. A chi non ha letto niente di suo suggerirei forse di iniziare con la serie di Anita Blake - vampiri, non fate; è più di azione, almeno nei primi libri.

Grazioso e leggiadro come un racconto di fate. L'"idillio" tra Galen e Merry mi ha riportato alla mente le atmosfere fatate de "Le Nebbie di Avalon", mentre l'oscura figura del "Nameless" richiama, a mio avviso, quella di "Bloody Bones". Forse un po' troppo ripetute le scene di contatto visivo attraverso gli specchi. Ho già letto tutti gli altri libri della serie e posso affermare che, così come per Anita, anche per Merry ho sviluppato una sorta di simpatia/ disgusto che mi spinge a continuare a seguirne gli sviluppi, malgrado la ripetitività, la stucchevolezza e il sesso onnipresente in tutte le salse. Sono d'accordo con chi afferma che "la Hamilton ha rovinato Anita" :-(

Bellissimo libro con la seconda parte delle vivecissitudini della Principessa Meredith, sempre più invischiata negli affari e nei complotti di corte. Ha un bel caratterino questa Principessa magica, sempre alla presa con esseri fatati e regni incantati, descritti come regni da fiaba (o da incubo in alcuni casi). E Meredith continua imperterrita ad impegnarsi al massimo per raggiungere il suo scopo. Rimanere incinta per potere finalmente salire al trono del suo Regno. ...Bè, se avessi pure io delle guardie imperiali così che condividono il mio letto, non mi tirerei certo indietro neppure io!!