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Ma in seguito a rudi scontri - Giuseppe Culicchia - copertina
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Ma in seguito a rudi scontri

Descrizione


Giuseppe Culicchia ci accompagna per le strade di una Torino ferita ma prossima alla Liberazione.

Torino, 1° aprile 1945. Mentre sulle colline infuriano gli ultimi combattimenti tra fascisti e partigiani, in città si attende il derby. Allo stadio Mussolini (che rimpiazza il Filadelfia umiliato dai bombardamenti) si fronteggeranno il Grande Torino e… l’altra squadra, quella bianconera, quella che Ermanno Zazzi, ardito parà della Folgore, non riesce neppure a nominare. Irriducibile e agguerrito, lo Zazzi si è votato anima e corpo al Duce non meno che ad Aida, una prostituta veneziana, bella e capace di soddisfare la sua esuberanza virile e littoria. Ma prima di essere un grande fascista e un grande amatore, Ermanno Zazzi è un grande cuore granata. Come se non bastasse la febbre da derby, a infiammare lo spirito dello Zazzi c’è l’arrivo a Torino del suo vecchio camerata germanico Franz Hrubesch, comandante delle SS. Il tedesco ha vissuto l’orrore della campagna di Russia, ha perso l’intera famiglia nel bombardamento di Dresda, eppure indossa il cappello con la testa di morto con antico orgoglio ed è pronto a dare la vita per una causa ormai persa. Tratteggiando con ironia e profondità i destini incrociati dei due, Giuseppe Culicchia ci accompagna per le strade di una Torino ferita ma prossima alla Liberazione. E arriva sulle gradinate di uno stadio esplosivo come una polveriera dove soldati, avventurieri, gente comune, sbandati, torinisti e bianconeri assistono tutti col fiato sospeso al derby più furioso e stupefacente della storia.
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Dettagli

2014
1 ottobre 2014
133 p., Rilegato
9788817068680

Valutazioni e recensioni

StefaniaS
Recensioni: 1/5
Deludente

Letto in meno di un'ora perché, fortunatamente, è breve. Dalla descrizione mi ero illusa che ci fosse un po' più di sostanza, una vera storia di contrapposizioni ideologiche in quell'ultimo periodo di guerra. In realtà, è una frettolosa narrazione di banali scontri tra tifosi, uguali a quelle odierne se non fosse che, in quel momento storico, le armi circolavano parecchio. Pagine brevissime piene di cori che dubito siano d'epoca a partire dal "chi non salta bianconero è": ho messo piede in quella curva maratona nel 1981 e sono passati diversi anni prima di iniziare a saltare. Superficiale e banale; anzi, inutile.

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Giuseppe Culicchia

1965, Torino

Scrittore italiano. Ormai considerato una delle voci più autentiche della narrativa italiana degli ultimi anni, è stato scoperto da Pier Vittorio Tondelli che aveva pubblicato alcuni suoi racconti nell'antologia Papergang-Under 25. Ispirato da autori come Hemingway, Carver, Bukowski e Bret Easton Ellis, ha esordito nel 1994 con Tutti giù per terra, romanzo che si è rivelato uno dei casi letterari più sorprendenti degli ultimi anni ed è stato vincitore dei Premi Montblanc e Grinzane Cavour. Nel romanzo lo scrittore racconta le vicende di un giovane poco più che ventenne, Walter, che affronta le paure, le incertezze e la fragilità del mondo giovanile nella Torino di fine anni Ottanta con perplessità, disillusione e soprattutto un'irresistibile...

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