Il ritratto di Dorian Gray

“Il ritratto di Dorian Gray” scritto nel 1890 dall’irlandese Oscar Wilde. Romanzo capolavoro della letteratura inglese, molto attuale, scritto benissimo. La storia è molto scorrevole e avvincente; interessanti e molto costruttive le parti filosofiche, comprensibilissime, portano a riflettere. Mai noioso porta, coinvolgendo il lettore, ad un finale perfetto per tutta la morale della storia. L’ho consiglio a tutti coloro che hanno voglia di leggere una storia entusiasmante e ricca di colpi di scena con un importante spunto di riflessione.

Il miglior romanzo che io abbia mai letto in tutta la mia vita. Imparagonabile. Geniale. Brillante. "Sempre moderno".

Ho sempre considerato Oscar Wilde uno scrittore che o si ama o si odia, non credo si possano provare nel suo stile mezze misure. Il suo indiscusso capolavoro, Il Ritratto di Dorian Gray, non fa certo eccezione. A lungo criticato dalla rigidità della sua epoca, il romanzo narra di un giovane la cui straordinaria bellezza è, almeno inizialmente, inversamente proporzionale al suo spessore caratteriale. Le cose cambieranno quando la presenza del cinico maestro di vita Lord Henry Wotton accenderà la miccia che poi divamperà sino alla fine dell’opera. Secondo quest’ultimo “La bellezza è superiore al genio in quanto non ha bisogno di spiegazioni“. Non è quindi certo un mistero il motivo dell’irritante interesse verso il ragazzo, così giovane e inesperto, che finirà per dare enorme importanza agli insegnamenti del maestro. Quest’influenza inizierà a spaventare a morte il giovane Dorian che, invidioso della sempiterna bellezza del suo ritratto, stringerà un patto col diavolo sigillando la sua anima all’interno del dipinto. La sabbia della clessidra scorre per tutti eppure il viso del giovane rimane immutato a differenza, con grande sorpresa, della tela che il pittore Basil Hallward regalò lui. “L'unico modo per liberarsi di una tentazione è di abbandonarvisi: resistete, e la vostra anima si ammalerà di nostalgia per le cose che si è vietata, di desiderio per ciò che le sue mostruose leggi hanno reso mostruoso e fuori legge [...]. Nello spirito e solo nello spirito hanno sede anche i grandi peccati dell'umanità”. Questo pensiero prende vita dalle labbra di Lord Henry per poi affondare le sue radici nelle recondite passioni di Dorian dando vita ad un ragazzo completamente diverso dal “bamboccio” iniziale. Ma il suo nuovo stile di vita inizierà a svelare la perversione della propria anima all’interno della cornice che, come fosse uno specchio, alimenterà la paranoia nel protagonista.