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Anno edizione: 2015
Anno edizione:
Anno edizione: 2016
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Nell'arco di una vita si può cambiare il coniuge, si possono modificare le proprie opinioni politiche, si può, magari, abbracciare un'altra religione ma una cosa sola non è possibile cambiare: il tifo per la propria squadra. In questo fantastico spaccato De Giovanni ci descrive minuziosamente cosa voglia dire l'amore viscerale, la passione smodata per i colori della propria maglia, per quelli della propria bandiera. Le gioie e le amarezze, le illusioni e le delusioni, le lunghe trasferte al seguito della compagine amata, le amicizie occasionali delle scalinate che poi si cementano nel tempo, le ansie che precedono l'inizio della gara, le radioline nelle orecchie che portano notizie fauste od infauste dagli altri campi. Ed anche il titolo di questo libro è particolarmente azzeccato perché cos'è in fondo il resto della settimana se non l'intervallo che trascorre fra la partita precedente e quella successiva. Ed ecco quindi il bar, luogo mitico in cui per quei giorni di sipario fra un atto e l'altro si sprecano gli elogi e le critiche alle scelte del trainer di turno, si fanno pronostici e si stilano nuove formazioni che sicuramente sapranno dare risultati migliori. E ancora le varie scaramanzie che ogni tifoso magari nega ma mette in atto regolarmente.
Il resto della settimana” parla di sentimenti, di momenti magici, di storie importanti, nate e vissute in concomitanza di un evento calcistico. Perché il tifo per la stessa squadra può anche far nascere amicizie, rinsaldare rapporti e rendere certi momenti unici e indimenticabili. L’autore racconta il tifo come dovrebbe essere, non quello degli ultrà, restituisce romanticismo e passione al calcio e ai suoi sostenitori. Ci fa pensare che sia ancora “lo sport più bello del mondo”. Un professore prossimo alla pensione decide di scrivere un libro e sceglie come punto di osservazione il tavolino di un bar, luogo d’incontro per eccellenza, nel quale, davanti a un bancone, la gente perde la normale ritrosia e si lascia andare a commenti e previsioni sul prossimo incontro di calcio,rivelando però in questo modo molto di sé e del proprio vissuto. Ed è proprio attraverso l’intrecciarsi delle voci degli avventori, che De Giovanni racconta non solo il tifo nella sua città, vissuto tra ricordi gioiosi, scaramanzie uniche e schemi tattici, ma anche e sopratutto storie di passione, intesa come amore puro:per esempio quello per un figlio, al quale raccontare una grande gioia vissuta quando lui non era ancora nato o quello di un figlio che ritrova in extremis il rapporto col padre portandolo a vedere una partita. Se è difficile non commuoversi in certe pagine, di certo è impossibile non ridere in altre perché il libro è punteggiato anche da grande ironia: imperdibile per esempio la descrizione della varia umanità che affolla le curve, le tribune e i distinti dello stadio. De Giovanni racconta storie, passioni, amori e lo fa parlando di calcio.
Quando un libro riesce a farti appassionare per qualcosa di cui non ti è mai fregato niente, vuol dire che funziona. Mai interessata di calcio. Eppure leggendolo in pausa pranzo, non ero più tra i tavoli di un self service, ma tra i tifosi del Napoli a urlare di gioia. Ottime le descrizioni dei personaggi del bar, le atmosfere che si respirano a seconda del giorno della settimana. Bella l'idea del professore che raccoglie storie tra i clienti. La scrittura è chiara, scorrevole, esprime alla perfezione il dialetto e il modo di esprimersi di tutta la citta di Napoli, in cui ancora si usa dare del voi. Si ride perché il napoletano è un personaggio simpatico per natura, ma ci si commuove anche per i tanti legami profondi nascosti in ogni storia. Sono stata attirata dalla copertina ed è stata un ottimo biglietto da visita. Lo consiglio proprio.
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