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Il ponte sulla Drina - Ivo Andríc - copertina
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Il ponte sulla Drina
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Il ponte sulla Drina - Ivo Andríc - copertina
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Attraverso la storia del più famoso ponte della Bosnia, Andric´ (1892-1975), premio Nobel per la letteratura nel 1961, evoca le vicende di questa regione dalla fine del XV secolo alla Prima guerra mondiale. Un grandioso romanzo epico che ha per sfondo una terra segnata da un destino tragico.
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Dettagli

11
2001
Tascabile
434 p.
Na Drini ćuprija
9788804493020

Valutazioni e recensioni

Recensioni: 5/5

Libro molto bello, epico in cui lo scrittore pone al centro della narrazione il “ponte”, luogo simbolo di unione, non solo strettamente parlando di due punti , ma unione di due e più comunità. Qui nel paese di Visegrad, nella “arcadica” Bosnia, sono tre le comunità : musulmana, ebrea e cristiana. Il ponte, costruito nel 1571 da un visir (serbo divenuto musulmano perché turcizzato) rimane lì saldo, immobile, punto fermo sopra il quale passa la storia come sotto il quale passano le acque ora tumultuose ora placide della Drina. Ma il ponte è anche vivo, perché come sotto le sue magnifiche arcate passano le acque gorgoglianti del fiume, così intorno a lui, anzi su di lui, alla sua “Porta” terrazzo, convengono tutti. Lì non ci sono differenze sociali, etniche o religiose. E’ il luogo di aggregazione per eccellenza, il punto senza tempo in cui le comunità, altrimenti divise e sospettose le une verso le altre, si riuniscono contro il nemico comune. Tutti sono accomunati dal fatto di essere nati nello stesso luogo, di aver patito le stesse sofferenze e goduto magari delle stesse gioie. Qui essi scoprono di avere una natura comune, di essere fratelli di “umanita”! Tutto questo avviene da più di 300 anni, passano vari padroni, ora Turchi, fino agli Austriaci, ognuno apportando le proprie novità. Ma quando ai primi del Novecento si affacciano i nazionalismi, allora non ci sarà più nulla da fare.. E’ succederà proprio quello che Ivo Andric ha sempre temuto!! E la storia della ex Iugoslavia ne è la testimonianza più vicina. Ampio e maestoso è il suo periodare così come il fiume; lo scrittore alterna momenti solenni ad altri più concitati, le sue descrizioni così precise e poetiche hanno la capacità di farci talora rabbrividire, altre volte incantare. Egli dà la voce a drammi singoli e a drammi corali, ad amori, morti, sacrifici, speranze e destini. E’ il fiume della speranza , quella speranza che purtroppo gli uomini sono così bravi ad intorbidire e a deviare!!!

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Renzo Montagnoli
Recensioni: 5/5

Almeno io ne sapevo ben poco della storia dei Balcani e in particolare della Bosnia, teatro di un recente conflitto derivante dalle varie secessioni della Repubblica di Jugoslavia, ora non più esistente. Eppure si tratta di fatti di nazioni che ci sono abbastanza vicine, ma che ci sono soprattutto note per massacri di cui spesso ci sfuggono i motivi. Il problema è che quelle zone ci sono sempre sembrate delle semplici entità geografiche, dapprima assoggettate all’impero ottomano e poi a quello austro.ungarico, territori che nel nostro immaginario sembravano costituire un’unica entità e che invece erano e sono popolati da nazionalità ben diverse e ben distinte. Nel leggere questo romanzo storico, scritto da Andric fra il 1942 e il 1943, pubblicato nel 1945 appena finita la seconda guerra mondiale, ne possiamo sapere motto di più e peraltro in modo piacevole, benché il ritmo sia lento, come i secoli in cui si svolge la trama, ma è lo scotto da pagare per poter finalmente capire. Tutto si svolge nella cittadina di Visegrad, sita nella parte orientale della Bosnia, in un arco di tempo che va dal XVI secolo fino alla Prima guerra mondiale. Il protagonista non è una persona, ma un ponte eretto sul fiume Drina per volontà di Mehmed Sojolovic Pascià, un Visir dell’impero ottomano originario del luogo. Questa costruzione, imponente e anche ardita, vede impassibile, come la pietra di cui è fatta, avvenimenti, fatti e conflitti che accaddero in questo lungo periodo in quella terra. Si sviluppano così una serie di racconti, anche di aneddoti, ambientati intorno al ponte o anche sullo stesso dando vita a un romanzo storico epico e di grande respiro, corale, ma anche individuale, con cui Andric ci rende edotti della storia di Visegrad e dell’intera Bosnia, un cuscinetto interposto fra le culture orientali e quelle occidentali, fra la religione mussulmana e quella cristiana, luogo di passaggio di mercanti che si spostano da un mondo all’altro, così che le genti balcaniche si mescolano, inevitabilmente contaminate da altre civiltà, in uno scambio continuo, che se da un lato rappresenta una fonte insperata di crescita, dall’altro è motivo di conflitti, spesso sanguinosi. Ivo Andric descrive e racconta con un senso di umana pietà, approfondendo le tematiche e senza mai giudicare, ma non solo, perché ha la capacità di farci rivivere situazioni e ambienti, finendo con il porgerci la mano per poter entrare anche noi nel cuore di quella che é l’ex Jugoslavia. Pagina dopo pagina si finisce con l’essere avvinti e giunti all’ultima mi sono accorto che Andric è riuscito a sfatare i miei preconcetti, in un messaggio, di grande efficacia, di pace e di rispetto, non solo fra quelle etnie, ma per tutte le etnie, poiché la storia che ognuno di noi si porta dietro, quella che chiamiamo le nostre radici merita lo stesso rispetto di quella degli altri. E quindi Il ponte sulla Drina va oltre il semplice romanzo storico, ma è una di quelle opere che restano patrimonio dell’umanità.

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Ivo Andríc

1892, Dolac

Ivo Andric è stato uno scrittore iugoslavo di lingua serbo-croata, Premio Nobel per la letteratura nel 1961. Portavoce dell’irredentismo serbo, subì la prigione e il confino (1915-18); seguì poi la carriera diplomatica (fu a Roma, Bucarest, Madrid, Ginevra, Berlino) fino allo scoppio del secondo conflitto mondiale. Tra le sue opere, tre volumi di Novelle (1924, 1931, 1936), Nuove novelle (1948), Volti (1960), e tre romanzi, tutti pubblicati nel 1945: La signorina, La cronaca di Travnik, Il ponte sulla Drina. Quest’ultimo, il più noto, rievoca la storia svoltasi nei secoli attorno al ponte di Višegrad, costruito alla fine del Cinquecento e distrutto nel corso della prima guerra mondiale; il romanzo è esemplare di tutta la narrativa di Andric,...

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