Il mondo sommerso

la fantascienza del 62 assomiglia alla realtà che stiamo vivendo

"Il mondo sommerso" fu scritto da Ballard nel 1962, quindi esattamente 60 anni fa, preconizzando un terribile riscaldamento globale per cause non meglio identificate. In Italia è stato tradotto anche come "Deserto d'acqua" ma a mio avviso non si sposa bene al concetto originale di mondo "affogato" (The Drowned World). L'innalzamento delle temperature e delle acque ha fatto spostare le zone abitabili sempre più a Nord, tanto che oltre il circolo polare artico sono numerosi gli insediamenti umani. L'aspetto del pianeta è sempre più simile a quello delle Terra primordiale, tanto che cominciano a ricomparire forme di vita che rassomigliano agli archetipi di dinosauri e piccole scimmie. Anche nella mente del protagonista avvengono lentamente dei mutamenti che lo ricollegano all'elemento acquatico. Riaffiora in lui la mente di rettile, la parte primitiva del cervello, la parte istintuale dell'intelligenza, quella ancestrale. E tutta l'acqua intorno diventa il brodo primordiale ed il mondo un grande utero con cui desidera ricollegarsi. Lo scritto è molto descrittivo, tanto che la trama ne risulta per contrasto leggera, ma bisogna ricordare che è uno dei primi scritti dell'autore e che si addentrava in un solco mai percorso prima. Per gli amanti del genere "Il mondo sommerso" rappresenta un buon testo.

Consigliatissimo per gli amanti delle rappresentazioni post-apocalittiche della terra: Ballard ha creato realmente un'ambientazione stupenda ed in linea con gli eventi catastrofici che delinea all'inizio del libro. Storia non impeccabile, ma interessante ed "umana"