Il mondo alla fine del mondo

Il Mondo alla fine del mondo è un bel romanzo, che ti fa vivere uno spaccato di vita di una regione così lontana e remota, ancora così affascinante e da scoprire. Numerose citazioni a luoghi e città di quell'angolo di mondo sperduto, che ti portano a viaggiare in una realtà lontana e misteriosa, ma estremamente affascinante.

Il racconto è in realtà un minuzioso diario di bordo, un racconto di viaggio lungo i fiordi del Cile, oltre lo Stretto di Magellano, a sud fino ai confini alla fine del mondo. Lo stile sintetico rende scorrevole la lettura, prendendo spunto da un fatto di cronaca, la caccia illegale alle balene nei mari australi. Emerge un Sepùlveda in prima linea sui temi ambientalistici. L'autore rivela in maniera autobiografica la sua passione per la navigazione, invitandoci a percorrere con lui un'avventura sui mari, colma di dettagli naturalistici, degna di Conrad. Libro suggerito per chi vuole scoprire un Sepùlveda romanziere.

Dopo averlo comprato ho letto qualche commento al libro (prima di iniziarlo a leggere, naturalmente) che non ne parlavano entusiasticamente. L'ho letto lo stesso e devo dire che sono in disaccordo con coloro che ne parlavano così male. O meglio, non è un capolavoro, ma neanche una schifezza. Data la sua brevità è meglio definirlo un racconto più che un romanzo che, senza eccessive pretese, racconta una storia. A me è piaciuta, è piena di malinconia per le terre dell'infanzia e piena di amore per la natura. Il solito stile di Sepulveda, molto scorrevole e semplice che rende piacevole la lettura. Se non volete impegnarvi in qualcosa di pesante ve lo potrei anche consigliare, a patto che sia un'occasione imperdibile il suo acquisto (come lo è stato per me :))