Il male non dimentica. La Trilogia del male. Vol. 3

Come mi ero ripromessa,ho letto questo terzo libro che conclude il ciclo.Le mie opinioni nei confronti dell'autore e di questa trilogia sono un po' controverse,il fatto stesso che sia arrivata fino in fondo,nonostante alcune perplessità,significa certamente che in qualche modo la storia mi ha intrigata ma c'è qualcosa che non mi convince.Perché riportare gran parte dei due precedenti libri in quest'ultimo?É forse mancanza di fiducia nel lettore? Oppure una gentilezza per evitare ai neofiti di dover leggere i due precedenti? E poi,sarà davvero così originale questo finale ?Non ho le competenze per giudicare, ma posso dire che non è riuscito a conquistarmi.

Confermo le note positive già date per gli altri due, osservando come Costantini sia in grado di chiudere a poco a poco tutti i fili lasciati aperti, tutte le trame abbozzate e tutte le storie accennate. Non sono d'accordo con l'accusa di ripetitività: essendo io un poco pignola, mi sono concessa il lusso di leggere in parallelo sui libri precedenti i pezzi "doppi" e mi sono resa conto che sono diversi perchè diverso è il punto di vista a cui è interessato l'autore o diversa è la profondità di campo o il peso con cui vengono analizzati i comportamenti dei personaggi o addirittura si aggiungono dei particolari che al tempo non sarebbero stati apprezzati ma ora diventano fondamentali e risolutori. Spesso poi il brano è leggermente diverso perché raccontato da un altro personaggio con una visuale collaterale. E tutto questo mi pare letterariamente molto interessante. Mi vien da chiedermi come ha fatto l'autore a scrivere un racconto tanto complesso quando io ho fatto tanta fatica a leggerlo e seguirlo..... Consigliatissimo, ovviamente dopo gli altri due che da soli non stanno comunque in piedi.

Questo terzo romanzo chiude il cerchio delle vicende del commissario, e contiene molti riferimenti al secondo libro ripresentando alcuni episodi dal punto di vista degli altri personaggi coinvolti, per concludersi con un finale a sorpresa. Pur non simpatizzando affatto con le scelte politiche del personaggio (fascista) ho amato molto il dipanarsi della storia, arrivando anche a provare una certa empatia per un uomo che si accorge di non essere mai stato protagonista delle vicende della sua vita, ma quasi sempre una semplice pedina. Lo consiglio vivamente.