Se lavori alla omicidi ti può anche capitare di incontrare il diavolo. Il diavolo che all'inizio ti dice che esistono cose terribili. Poi ti dice in che stanza sono. Poi ti invita a entrare a vedere. E prima di accorgertene non trovi più la porta per uscire.
"Io non so cosa rende questo romanzo eccezionale, se è la storia o com'è raccontata" - Jeffery Deaver
Nell'attimo in cui Rowena Cooper esce dalla cucina, calda e fragrante di biscotti, e trova davanti a sé i due uomini, una cosa sa con precisione: la sua vita non sarà più la stessa e la colpa è tutta sua. Anni passati a non chiudere porte e finestre, anni passati a sentirsi al sicuro e adesso eccola qui: sola, in una casa isolata nelle montagne del Colorado, un figlio di tredici anni nella stanza di sopra e la sua bambina di dieci nel giardino innevato, sul retro. Lei e il ragazzo sono spacciati, sono in trappola, ma la piccola Nell è fuori, può ancora scappare. "Corri Nell, corri più che puoi!" Fuggi nel bosco con le tue gambette e non guardarti indietro. Finché non trovi qualcuno, finché... Per i due assassini quella è un'avventura facile, una crudeltà gratuita da aggiungere alla loro lista di orrori, unico peccato non aver massacrato anche la piccola mocciosa che si è buttata nella vegetazione. Per la detective Valerie Hart, invece, quella è la nuova pedina di un'indagine senza fine - sette vittime, nessun indizio - che è ormai la sua ossessione. Una striscia di morte insanguina il paese da anni e pare non avere nessuna logica se non per un macabro gioco legato alla casualità degli omicidi. Un gioco che viene dal passato, come se un insegnamento di terrore dovesse essere trasmesso per sempre.
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