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Nationality Letteratura: Bielorussia
La guerra non ha un volto di donna. L'epopea delle donne sovietiche nella seconda guerra mondiale
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La guerra non ha un volto di donna. L'epopea delle donne sovietiche nella seconda guerra mondiale - Svetlana Aleksievic - copertina
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guerra non ha un volto di donna. L'epopea delle donne sovietiche nella seconda guerra mondiale

Descrizione



“Ve lo ricordate, ragazze, si viaggiava tutti insieme su quei treni merci riscaldati, e i commilitoni ridevano per come tenevamo i fucili. Non come si tiene un’arma, ma piuttosto così... Adesso non mi riesce più... li tenevamo come si tiene una bambola.”

Se la guerra la raccontano le donne, quando prima l'hanno raccontata solo gli uomini... se a farla raccontare è Svetlana Aleksievic... se le sue interlocutrici avevano in gran parte diciotto o diciannove anni quando, perlopiù volontarie, sono accorse al fronte per difendere la patria e gli ideali della loro giovinezza contro uno spietato aggressore... allora nasce un libro come questo. 22 giugno 1941: l'uragano di ferro e fuoco che Hitler ha scatenato verso Oriente comporta per l'urss la perdita di milioni di uomini e di vasti territori e il nemico arriva presto alle porte di Mosca. Centinaia di migliaia di donne e ragazze, anche molto giovani, vanno a integrare i vuoti di effettivi e alla fine saranno un milione: infermiere, radiotelegrafiste, cuciniere e lavandaie, ma anche soldati di fanteria, addette alla contraerea e carriste, genieri sminatori, aviatrici, tiratrici scelte. La guerra "al femminile" - dice la scrittrice - "ha i propri colori, odori, una sua interpretazione dei fatti ed estensione dei sentimenti e anche parole sue". Lei si è dedicata a raccogliere queste parole, a far rivivere questi fatti e sentimenti, nel corso di alcuni anni, in centinaia di conversazioni e interviste. Cercava l'incontro sincero che si instaura tra amiche e quasi sempre l'ha trovato: le ex combattenti e ausiliarie al fronte avevano serbato troppo a lungo, in silenzio, il segreto di quella guerra che le aveva per sempre segnate. E a mano a mano che raccoglie le loro confidenze e rimorsi e afflizioni Svetlana Aleksievic si convince di una cosa: la guerra "femminile" è nella percezione delle donne anche più carica di sofferenza di quella "maschile". Per colei che dona la vita dispensare la morte non può mai essere facile; e se, come ovvio, celebra con i commilitoni la Vittoria e la fine dell'incubo bellico, nella sua memoria restano incise, più sensibilmente delle eroiche imprese, vicende che parlano di abnegazione, compassione e amore negato.
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Dettagli

2015
442 p., Brossura
U vojny ne ženskoe lico
9788845281099

Valutazioni e recensioni

Simona Mollia
Recensioni: 5/5

Tante piccole e brevi storie per raccontarne una lunga, tragica e sanguinosa: la seconda guerra mondiale in Russia. In Russia la guerra ha avuto, se non un volto, un’anima di donna e non solo; ad un certo punto le donne oltre a rivestire i soliti compiti a loro adatti, come infermiere, cuciniere, lavandaie e quant’altro hanno deciso di imbracciare le armi, nel vero senso del termine: si sono arruolate nell’esercito volontarie! Hanno seguito corsi di addestramento e sono partite per il fronte come tiratrici scelte, aviatrici, e qualunque compito fossero in grado di svolgere. Aleksievi? raccoglie lungo gli anni le testimonianze delle sopravvissute che hanno avuto la forza e il coraggio di ricordare e raccontare la loro esperienza e i motivi che le hanno indotte ad una scelta così azzardata e degna del coraggio che sole le donne a volte riescono a tirare fuori nei momenti più critici della storia. Assolutamente da leggere per capire appieno il significato della seconda guerra mondiale. Straziante.

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Svetlana Aleksievic

1948, Ivano-Frankivs'k (Bielorussia)

Giornalista bielorussa Premio Nobel per la Letteratura nel 2015. Per molti anni ha raccontato ai suoi connazionali gli eventi più importanti dell’Unione Sovietica della seconda metà del XX secolo. Su ognuno di questi eventi ha pubblicato anche libri, e le sue opere sono state tradotte in molte lingue, valendole fama internazionale. Esiliata dal suo paese su comando del Presidente Lukasenko, vive a Parigi.In Italia sono usciti alcuni dei suoi scritti, tra cui Preghiera per Chernobyl (e/o edizioni, 2002, vincitore del Premio Sandro Onofri per il miglior reportage narrativo) sulle vittime della tragedia nucleare, Ragazzi di zinco (e/o edizioni, 2003) sui reduci della guerra in Afghanistan, Incantati dalla morte (e/o edizioni, 2005) sui suicidi in seguito al crollo dell’URSS, Tempo...

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