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Anno edizione: 2019
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Il solito bozzettismo stereotipato di certa sicilianità. Storia banale. La letteratura lontana anni luce.emerge soltanto l'ambizione manieristica dell'autrice
Lei è Lucia Scirè, arredatrice d’interni di belle speranze; lui è Salvatore Traverso, geologo e impiegato all’assessorato con la passione per le scommesse e l’allenamento dei cavalli da trotto. Si conoscono di fronte al distributore di sigarette sulla strada antistante il Berlin, storico locale di un tempo della movida palermitana. La loro è quella che si dice essere una storia disfunzionale. Lei è cresciuta senza madre (la chiama per nome, Elena) e coltivando un conflittuale rapporto con il Dottorpadre, figura amorevole e sfuggente al contempo, frequentatore dell’Ippodromo della Favorita dove dava sfogo alla sua indole da scommettitore. Lui è un immaturo irrealizzato che necessita di continue attenzioni: mettiamoci che è appassionato di corse e di cavalli come il Dottorpadre, mettiamoci che Lucia ha bisogno di darle le attenzioni, e il gioco è fatto! L’intero romanzo è costellato da relazioni amorose disfunzionali come se fossero le uniche possibili. Diversi indizi vengono disseminati nella prima metà del romanzo quando facciamo la conoscenza del variopinto carosello di comprimari, su tutti segnaliamo le migliori amiche di Lucia, l’audace Nina e la misurata Maria Daniela, e un’altra coppia in stile “il gatto e la volpe“… Dopo la parentesi svedese a Malmö, dove Lucia si reca per realizzare le proprie ambizioni (cosa che inevitabilmente rende ancora più altalenante la relazione con Salvatore) e trova spazio per la breve liaison con un vichingo siciliano, torna e scopre (con un colpo a effetto orchestrato dalla Lombardo) che il suo Salvatore pare avere messo la testa a posto: ha una nuova abitazione / allevamento di trottatori… e una nuova fiamma!...
In una Palermo che tutto crea e tutto distrugge, che ammalia, che innamora e che non lascia speranza, si muovono con mirabile equilibrio, i personaggi di questo magistrale romanzo d’esordio di Eleonora Lombardo. Esordio che mostra fin da subito una potente forza immaginifica e una consumata padronanza tecnica e stilistica. Una storia d’amore-non amore, quella di Lucia e Salvatore. Lucia, protagonista dal nome immenso e luminoso, che subito la caratterizza, è una giovanissima interior design, che dopo essersi specializzata in Svezia, vorrebbe portare la bellezza, il gusto e la modernità europea in una città – Palermo - dove il bello è perennemente decadente e la volgarità, l’ignoranza ed il cattivo gusto riescono sempre ad avere la meglio. Salvatore, impiegato all’assessorato con la passione dei cavalli, gentleman driver per vocazione e proprietario di un allevamento di trottatori, trascina la propria esistenza nell’immobilità palermitana, rincorrendo il sogno della vittoria ippica e di una faticosa quanto comoda realizzazione sentimentale. Poi ci sono le amiche di Lucia: Nina e Maria Daniela, audace e libera la prima, che instaura con la città un rapporto attivo e costruttivo, attraverso la condivisione di ogni lotta civile. Molto più pacata e “perfettina” la seconda, forse un po’ superficiale nell’approcciarsi alla complessità dell’esistenza, ma sicuramente molto abile nel costruire e gestire le proprie relazioni sentimentali. Leggendo di lei il lettore scoprirà un’insolita definizione di tipologia femminile: la “Madonna che non bestemmia”, geniale intuizione di cui lascio la scoperta al lento piacere della lettura. Lucia non sarà mai “Madonna che non bestemmia” e forse anche in virtù di ciò, la sua vicenda sentimentale si involverà fino al precipitare degli eventi. La disobbedienza sentimentale è tutto ciò che non obbedisce, non aderisce ai propri desideri, ai propri sogni, all’inseguimento di un amore totale. La disobbedienza è ciò che, più o meno scientemente, ci porta lontano da noi stessi e dai nostri affetti, in nome dell’inseguimento di una perfezione che non c’è, o che si rivela poi vuota di senso. Ed ecco che appaiono sulla scena, veri e vivi nella loro animalesca istintività, i due personaggi di Sogno e Maradona, esemplari iconici dello stare al mondo fra espedienti e bestialità, fra spontaneità ed estremo realismo. Loschi e nello stesso tempo ingenui, vivacchiano tra la mafia dell’ippodromo palermitano e quella delle pompe funebri. Non a caso, in una perfetta costruzione a cornice, la narrazione si apre e si conclude con le imprese loro commissionate da una Lucia ormai spinta dalla “disobbedienza” ad organizzare una triplice vendetta: sentimentale, professionale e contro un’intera città, sempre più decadente e corrotta dopo l’elezione a sindaco della “Salamandra”. In questo avvincente romanzo, il lettore seguirà le vicende sentimentali, interiori e professionali di questa giovane, determinata e disobbediente eroina femminile, che si affanna per trovare un ordine alla sua tumultuosa post-adolescenza: la vera realizzazione professionale, tanto più difficile in una città del sud e per una donna; la definitiva emancipazione dalla figura paterna, la solidità di un amore, sempre in bilico fra il sogno borghese della “Madonna che non bestemmia” e l’audace e consapevole libertà del proprio corpo e dei propri sentimenti. La narrazione si snoda tra Palermo e Malmo, città della Svezia. A Palermo, il lettore entrerà in quel mondo parallelo e affascinante del bellissimo ippodromo della Favorita, purtroppo chiuso dal 2017. Percorrerà le vie del centro cittadino e della movida notturna dei primi anni Duemila. Assaggerà il sole della spiaggia di Mondello e respirerà l’aria profumata della campagna siciliana. A Malmo invece, il lettore, respirando l’aria fredda e tersa delle città nordiche, ammirerà attraverso gli occhi di Lucia, il moderno funzionalismo e l’armonia perfetta tra architettura e natura. Chi legge questo romanzo, tutto d’un fiato, seguirà il crescendo del pathos fino alla risoluzione finale, come in ogni storia che si rispetti. Vivrà un’atmosfera costantemente sospesa fra ordine e disordine, fra bello e brutto, fra disobbedienza e rigore, fra efficienza e disfacimento, sullo sfondo di una Palermo, della quale solo chi la abita può forse intuire le molteplici anime, le forze uguali e contrarie che si annullano a vicenda; le energie vitali e distruttive che quotidianamente vi si fronteggiano e che rispecchiano tuttavia la stessa natura umana.
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