L’articolo è stato aggiunto alla lista dei desideri
Cliccando su “Conferma” dichiari che il contenuto da te inserito è conforme alle Condizioni Generali d’Uso del Sito ed alle Linee Guida sui Contenuti Vietati. Puoi rileggere e modificare e successivamente confermare il tuo contenuto. Tra poche ore lo troverai online (in caso contrario verifica la conformità del contenuto alle policy del Sito).
Grazie per la tua recensione!
Tra poche ore la vedrai online (in caso contrario verifica la conformità del testo alle nostre linee guida). Dopo la pubblicazione per te +4 punti
Tutti i formati ed edizioni
Recensioni pubblicate senza verifica sull'acquisto del prodotto.
"I contadini", con i suoi quattro volumi, rappresenta il massimo capolavoro dello scrittore premio Nobel polacco Wladyslaw Stanislaw Reymont, attivo tra la fine del XIX secolo e gli inizi del XX. Ognuno dei volumi prende il titolo dal nome della stagione dell'anno durante la quale si svolgono i fatti narrati (e questo, una volta di più, sottolinea lo stretto rapporto di amore/odio dei contadini per la Natura). La vicenda segue le sorti della famiglia Boryna, ricchi possidenti, ma instancabili lavoratori, esempio per tutti gli altri abitanti di Lipce. Il capofamiglia Maciej vedrà il suo mondo crollargli addosso, i suoi affetti più cari finire a causa una gelosia mortale, e quando sembrerà che qualcosa possa risolversi in meglio, anche lì troverà solo dolore e sofferenza. Il solo conforto degli abitanti di Lipce - simbolo universale dei contadini polacci - è la religione, i cui riti e credenze ne improntano il pensiero, la morale e ne scandiscono ogni fase della vita. Reymont nel testo originale fa uso del parlato dialettale, scelta che in traduzione si sarebbe rivelata sicuramente poco felice (se non peggio); pertanto, la traduttrice si è meglio orientata verso l'uso di un linguaggio contadinesco ma mai vernacolare, con qualche regionalismo sì, ma che dà solo colore nei pochi punti in cui se ne serve, senza appesantire il testo. Il testo di Reymont, che fu il principale motivo per cui gli fu attribuito il Nobel, assurge a canto corale del mondo contadino, chiaramente non solo quello polacco. I suoi sono personaggi universali, nonostante la loro precisa collocazione spaziale ma non temporale. Reymont si fa portavoce sì dei loro disagi e delle loro privazioni, ma è anche portatore del loro messaggio di rinascita e rinnovamento le cui radici risiedono nella Madre su cui poggiamo i piedi.
Recensioni
Recensioni pubblicate senza verifica sull'acquisto del prodotto.
L'articolo è stato aggiunto al carrello
L’articolo è stato aggiunto alla lista dei desideri
Siamo spiacenti si è verificato un errore imprevisto, la preghiamo di riprovare.
Verrai avvisato via email sulle novità di Nome Autore