Il caso e la necessità

Il caso da inizio a tutto, la necessità pensa al resto: questo in estrema sintesi riduzionistica il motto del libro. Lo sconvolgimento paradigmatico che questo libro ha provocato negli anni '70 credo sia stato che partendo dalla struttura delle proteine siano state poste le fondamenta delle filosofia della biologia. Poi forse si è andato un po’ oltre, invadendo il campo della filosofia politica. Questo significa che comunque le scoperte scientifiche, soprattutto quelle nella biologia, devono avere sicuramente una ripercussione nella visione dell'uomo e quindi del mondo. Prendiamo il darwinismo, che nasce da constatazioni oggettive di uno scienziato che forse lungi dall'aver previsto quanto la sua teoria possa aver influenzato il pensiero occidentale. A Monod son bastate due semplici leggi: l'invarianzia e la teleonomia, e le mutazioni del DNA per mescolare un po’ le carte. Da qui la definizione della vita e della sua essenza, gettando l'uomo nella più raggelante solitudine. In conclusione possiamo dire: il caso ci ha messo lo zampino, il resto rimane ingabbiato nella necessità. Consigli: per rendere più scorrevole la lettura una buona ripassata alle nozioni fondamentali di biologia, soprattutto per ciò che concerne le sintesi proteica e la replicazione del DNA, può darsi che basti leggere le appendici che consiglio di leggere prima di affrontare il testo del libro.

Straordinario libro scritto da un grande biologo e genetista francese ormai quarant' anni orsono. In campo scientifico 40 anni sono quasi considerabili un' era geologica, eppure le intuizioni, sia scientifiche sia di stampo filosofico, contenute in questo libro sono di un' attualità impressionante. Monod, fra le altre cose, tratta in maniera scientifica ma tutt' altro che filosoficamente ingenua dibattiti e concetti intorno alla scienza di scottante attualità ancor oggi, come il fondamento della morale e la sua genesi ed approfondisce in maniera puntuale cosa siano il "caso" e la "necessità" da un punto di vista evoluzionista, ma soprattutto dà una interessantissima chiave di lettura all' umano "bisogno di illudersi". Il merito più grosso a mio modo di vedere di questo libro è l' affrontare con grandissima cognizione di causa temi scientifici ma con approccio anche filosofico, arrivando a conclusioni in un certo senso "naturalistiche" ma mai ingenuamente scientiste.