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La bionda di cemento
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La bionda di cemento - Michael Connelly - copertina
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bionda di cemento

Descrizione


Il Fabbricante di bambole: sceglieva le sue vittime nei quartieri malfamati di Los Angeles, le strangolava e le truccava come fossero bambole sorridenti. La polizia aveva cercato di catturarlo e, alla fine, Bosch se l'era trovato di fronte. L'uomo, disturbato nel sonno, aveva infilato una mano sotto il cuscino e Bosch gli aveva sparato, uccidendolo. Quattro anni dopo, Bosch si trova in un'aula di tribunale in un ruolo per lui insolito: quello dell'accusato nel processo per omicidio intentatogli dalla vedova. Ma quando viene informato del ritrovamento di un nuovo cadavere, quello di una bionda sepolta sotto una colata di cemento e truccata come le undici vittime del Fabbricante di bambole, non può non chiedersi se l'uomo che ha ucciso non fosse innocente.
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Dettagli

2007
Tascabile
459 p., Brossura
The Concrete Blonde
9788838471124
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Indice


Le prime frasi del romanzo:

LA CASA A SILVERLAKE ERA BUIA, con le finestre spente come gli occhi di un morto. Era un vecchio bungalow Craftsman in stile californiano, con una veranda sul davanti e due abbaini sul tetto. Non una luce brillava dietro i vetri, nemmeno sopra la porta d'ingresso. L'edificio emanava un'oscurità così totale che neanche il chiarore del lampione riusciva a scalfirla. Se anche ci fosse stato qualcuno nascosto sulla veranda, probabilmente Bosch non sarebbe riuscito a vederlo.
"Sicura che è questa?" le chiese.
"Non qui" rispose lei. "Dietro, il garage. Accosta e guarda in fondo al vialetto."
Bosch toccò appena l'acceleratore e la Caprice si mosse in avanti, superando l'accesso al viale.
"Là" disse lei.
Bosch fermò l'auto. Dietro la casa c'era un garage con un appartamento al primo piano. Dilato una scala di legno e una luce sopra la porta. Due finestre e luci accese.
"Okay" disse Bosch.
Rimasero a osservare il garage per parecchi secondi. Bosch si chiese che cosa avrebbe trovato là dentro. Forse niente. Il profumo della puttana saturava l'aria e lui abbassò il finestrino. Non sapeva se fidarsi di quanto gli aveva raccontato. L'unica cosa certa era che non avrebbe potuto chiamare rinforzi, perché non aveva con sé la radio.
"Eccolo! " esclamò lei nervosamente.
Bosch aveva visto l'ombra scivolare dietro la finestra più piccola. Quella del bagno, penso.
"È in bagno" disse lei. "È là che ho visto tutta quella roba."
Bosch staccò gli occhi dalla finestra per fissare la donna.
"Quale roba?"
"Io, be', ho guardato nell'armadietto. Sai, quando sono andata a fare pipì. Per farmi un'idea di che tipo era, perché non si può mai sapere. E ho visto quelle cose. Trucchi. Cosmetici, capisci... mascara, rossetti, cipria... Così ho capito che era lui. Usava i trucchi per pitturarle quando aveva finito, sai, dopo averle ammazzate."
"Perché al telefono non me lo hai detto?"
"Non me lo hai chiesto."
L'ombra passò dietro le tende dell'altra finestra. Adesso il cervello di Bosch correva a tutta velocità e il cuore macinava un battito dietro l'altro.
"Quanto tempo è passato da quando sei scappata?"
"Merda, non lo so. Ho dovuto scarpinare fino alla Franklin per trovare un fottuto passaggio fino al Boulevard. In macchina ci sarò rimasta dieci minuti. Non me lo ricordo proprio."
"Provaci. È importante."
"Non lo so. Sarà passata più di un'ora."
Cazzo, pensò Bosch. Si è fatta una sveltina con il tipo della macchina prima di chiamare la Polizia! E mentre lei se la prendeva comoda, il nostro uomo aveva tutto il tempo di andarsi a cercare una sostituta.
Risalì un tratto di strada e trovò uno spazio libero davanti a un idrante. Spense il motore ma lasciò la chiave inserita. Dopo essere sceso e aver chiuso la portiera infilò la testa nel finestrino.
"Ascolta, io salgo. Tu rimani qui. Se senti degli spari, o se fra dieci minuti non sono ancora tornato, bussa a una porta qualsiasi e chiedi di chiamare la Polizia. Di' che un agente ha bisogno di rinforzi. C'è un orologio sul cruscotto. Dieci minuti."
"Dieci minuti, baby. Tocca a te fare l'eroe. Ma io mi becco la ricompensa."
Bosch estrasse la pistola mentre risaliva di corsa il vialetto.
I gradini della scala sui fianco del garage erano vecchi e deformati. Li salì tre alla volta, cercando di fare meno rumore possibile. Giunto in cima, sollevò la pistola e frantumò la lampadina sopra l'ingresso. Poi fece due passi indietro nell'oscurità e, appoggiandosi alla ringhiera del ballatoio, alzò la gamba sinistra. Con il tallone colpì con violenza la porta appena sopra la maniglia. La porta si spalancò con uno schianto. Accucciato, Bosch varcò la soglia nella classica posa da irruzione. Quasi subito vide l'uomo sul lato opposto della stanza, in piedi dietro il letto. Era nudo e non soltanto calvo, ma completamente privo di peli. Gli occhi di Bosch agganciarono i suoi e li videro colmarsi di terrore.
Bosch gridò: "POLIZIA! NON TI MUOVERE!".
L'uomo si immobilizzò, ma solo per una frazione di secondo, poi cominciò a piegarsi in avanti con il braccio destro allungato verso il cuscino. Bosch non poteva crederci. Cosa cazzo pensava di fare? Il tempo sembrò fermarsi.
L'adrenalina che il cuore pompava nel suo corpo dava alla scena una speciale nitidezza.
La mano dell'uomo era sotto il cuscino, afferrava qualcosa. "NON FARLO!"
L'uomo non aveva mai smesso di fissarlo. Solo allora Bosch si rese conto che non c'era terrore nei suoi occhi. Era qualcosa d'altro. Rabbia? Odio? Ormai stava sfilando la mano da sotto il cuscino.
"No!"
Bosch sparò un colpo, e la pistola scalciò tra le sue mani. L'uomo nudo si raddrizzò di scatto e si rovesciò all'indietro. Andò a sbattere contro la parete rivestita di legno alle sue spalle e rimbalzò in avanti. Cadde sul letto, boccheggiante, il corpo scosso da sussulti. Bosch attraversò rapido la stanza e gli si avvicinò.

Conosci l'autore

Michael Connelly

1956, Filadelfia, Pennsylvania

Scrittore statunitense di thriller. Laureatosi in ingegneria nel 1980 comincia a lavorare presso la redazione di alcuni giornali. Nel 1986 produce un reportage insieme ad altri due giornalisti intervistando i sopravissuti di un disastro aereo. Il loro lavoro viene candidato per il Premio Pulitzer. In seguito a questa esperienza Connelly trova impiego come giornalista criminologo al «Los Angeles Times». Aveva deciso di diventare scrittore di thriller già ai tempi dell'università dopo avere scoperto i romanzi di Raymond Chandler e ha sfruttato gli anni passati da giornalista per studiare da vicino il lavoro della polizia e lo svilupparsi delle indagini che seguivano i delitti di cui si occupava. Vincitore del Premio Bancarella nel 2000 con Il ragno, la maggior...

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