Un amore

Si tratta dell'unico libro di Dino Buzzati che ho letto. Ne ho apprezzato lo stile e la capacità di trasportare il lettore nell'atmosfera milanese. I sentimenti narrati possono essere comuni a chiunque abbia sofferto per amore, a prescindere dalle motivazioni, e questo lo rende piacevole e "soffocante" allo stesso tempo. Forse un finale diverso? Qualche piccolo colpo di scena in più? Non so..Non riesco a dare un giudizio più elevato solo perché a tratti sentivo di fare fatica ad andare avanti..

È solo un legame falso, fra una ragazza squillo e un cliente. Il protagonista, Antonio, vuole entrare nella vita di (Ade)Laide, "un mondo ambiguo complicato peccaminoso e terribilmente milanese", che lo gettarà nelle più vane speranze. Laide è una ragazzina modernissima, "la donna più desiderabile fra tutte le donne del mondo". Lei lo usa, lo argina, lo colpevolizza, lui sprofonda nel tormento, nella inquietudine, nell'angoscia, nell'incapacità di lavorare, di mangiare, di dormire. Perché allora non scaricarla? La verità è che Antonio non è capace di farlo. Non può perché al pensiero di non poterla vedere più una angoscia senza limiti si impadronisce di lui: "Vagamente capiva che un uomo non avrebbe fatto altro, un uomo decente. Ma lui non era più un uomo, era uno sciagurato era un bambino, peggio che un bambino, era un verme, un essere abbietto". È difficile uscire da una ossessione, nonostante la si riesca a riconoscere. Evidentemente per poter vivere pensa a lei, ma Laide non gli appartiene in alcun modo. La Laide va e viene, gli telefona e non gli telefona. Più che un amore potrebbe essere L'amore, l'amore per Laide, ragazzina e non ragazzina, bambina e donna, fiorellino e peccato, lei ossessione incubo fatalità mistero vizio segretezza

Ho aspettato di essere di nuovo a Milano per leggere questo libro, e non ne sono rimasto deluso; non potevo fare scelta migliore. Lo squallore di una città alla balia delle balere e dei bar da due soldi in cui le ragazze andavano a prostituirsi per qualche soldo, il grigiore dei palazzi che si riversa sugli animi della gente e li trattiene in una moviola lenta e inceppante, la passione cruda fredda glaciale che si esprime attraverso il ghiaccio e non il fuoco. La storia è una storia d’amore, un amore spregiudicato e non convenzionale che deve farsi strada per sopravvivere tra le ipocrisie e le menzogne, le bugie di una classe borghese che non ammette le sue stesse sozzure. È una storia in cui lo schifo il profano il turpe emergono come virtù e motivo di vita.