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Anno edizione: 1998
Anno edizione:
Anno edizione: 2021
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Questo di John Kennedy Toole è un romanzo divertente, ironico, intelligente anche se a tratti irritante a causa dell'atteggiamento spesso intollerante del protagonista Ignatius J. Reilly. Ignatius è un ragazzone sovrappeso, intollerante al genere umano e nullafacente. La sua vita ruota intorno a se stesso, tutti intorno a lui sono considerati non alla sua altezza: dalla madre alla ragazza con cui ha una relazione puramente epistolare per arrivare a tutti gli altri personaggi del libro che in un modo o nell'altro non fanno altro che irritare la mente, l'intelligenza e la presunta superiorità di Ignatius. Grazie alla rappresentazione divertente di incidenti, dialoghi sopra le righe ed eventi fuori dal normale John Kennedy Toole è riuscito a delineare la psiche di un personaggio nuovo, un antieroe per eccellenza che, alla fine, non cambia ma rimane se stesso perché forse, dopo tutto, è tutto ciò che conta. Da leggere e, magari, rileggere.
Non mi capita spesso di non finire un libro. Mbè con questo mi è successo! Non sono riuscita ad arrivare alla fine perchè è semplicemente NOIOSO!!!
Protagonista Ignatius Really, una specie di Lebowsky ma più brutto, grasso, unto, portatore sano di una camicia da notte in flanella e di umori corporali schifosi che non esita a devolvere al prossimo ad ogni minima occasione, oggettivamente matto come un cavallo tanto da cercare di cambiare il mondo con una rivoluzione che non gli riesce mai, fisicamente e psicologicamente dipendente da una fantomatica valvola intestinale che ogni tanto si chiude e da una madre succube che si tira a fionda tutte le sere per andare al bowling. Di contorno, un poliziotto maltrattato dai superiori per non essere in grado di arrestare nessuno, costretto prima ad andare di pattuglia travestito ogni giorno in modo diverso, poi a fare la ronda nei cessi della stazione, un'aspirante pornostar che le prova tutte per fare un numero di spogliarello con un pappagallo all'interno di un night famoso per la sporcizia dei pavimenti, il ragazzo di colore in libertà vigilata che spazza ogni giorno quei pavimenti per 20 $ a settimana bestemmiando e che cerca di incastrare la proprietaria che spaccia ogni giorno strani pacchetti marroni con l'addetto di un orfanotrofio, un imprenditore che non si occupa dell'azienda del padre che sta andando in rovina, con moglie dipendente da un ombretto color acquamarina e da un vibromassaggiatore, Trixie, una vecchietta di 100 anni costretta a recarsi ogni giorno in azienda a lavorare perchè tutti pensano che abbia bisogno di tenersi impegnata, mentre lei vorrebbe solo andare in pensione, Dorian Greene, stereotipo del gay anni 70 in maglioncino di cachemire che ha come unico obiettivo i party gay, M. Minks, ex studentessa con mire politiche convinta che i mali del mondo siano causati dal non fare abbastanza sesso e altri mille personaggi che interagiscono tra loro nelle situazioni più improbabili, che hanno come caratteristica comune l'essere clown, caricature di noi stessi e di quelli che costellano le nostre esistenze, con vite grottesche, situazioni iperboliche che hanno però un preoccupante riscontro nella realtà. A tratti esilarante, cattivo, razzista, ironico, politicamente scorrettissimo e con un pesante fondo di tristezza cosmica, sullo sfondo la New Orleans incasinata e teatrale degli anni 70, pubblicato postumo dalla madre dell'autore morto suicida all'età di 32 anni e vincitore, direi meritato, del Pulitzer
Recensioni
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