Soldi bruciati

Noir dalle forti tinte oscure basato su una vicenda realmente accaduta alla metà degli anni'60, "Soldi bruciati" è principalmente la storia di una fuga. Protagonisti dell'avventura sono i "gemelli" (nel senso di inseparabili amici) "Gaucho" Dorda e "Nene" Brignone, che il lettore impara a conoscere lungo tutto il romanzo, grazie a profonde digressioni che Ricardo Piglia compie con l'intento di portare a galla le loro biografie tormentate e la costante consapevolezza di vivere al limite sotto tutti i punti di vista, primo fra tutti quello sessuale-affettivo. Accanto ai due protagonisti sono ben presto tratteggiate le figure altrettanto tormentate e controverse dei compagni di fuga, con i quali viene compiuta la rapina che fa esplodere il racconto, e che costringerà la banda a barcamenarsi fra pericolosi viaggi, delazioni e tradimenti. Un accento particolare merita la figura di Dorda, costantemente in lotta con strane voci di donna che riecheggiano nella sua mente instabile e che tenta di combattere con l'uso eccessivo di cocaina, cadendo in un mutismo che solo il sodale Brignone sa interpretare fino in fondo. Affidato alla traduzione di Pino Cacucci, il romanzo costituisce un nuovo tassello nel panorama della letteratura "noir" sudamericana, ormai affermatasi anche in Europa grazie a scrittori come Paco Ignacio Taibo II e Luis Sepùlveda.