Prendimi il cuore

Un giovane procuratore – Emily Wallace – si trova ad affrontare un processo in cui sostiene l’accusa con l’abituale professionalità, ma nutrendo molti dubbi sulla colpevolezza dell’accusato – Greg Aldrich – marito e manager della vittima, una nota attrice teatrale. Mary Higgins Clark non delude anche con questo romanzo, che ha una trama avvincente, benché in qualche parte scontata. Una lettura piacevole.

Non è tra i migliori romanzi della grande Mary Higgins Clark. All'inizio mi aveva quasi annoiato con la storia del processo ma per fortuna nel suo scorrere ha iniziato a suscitare interesse. Non capisco la storia del trapianto di cuore di cui si sarebbe potuto fare a meno dato che non crea alcuna suspence. Questo testo non va oltre il sufficiente, di lei ho letto molto di meglio.

Emily Wallace è un sostituto procuratore, le viene affidato il caso di Gregg Aldrich, accusato di avere ucciso tre anni prima la moglie Natalie, un'attrice teatrale di successo. Emily è convinta della sua colpevolezza e infatti vince la causa sbattendo Aldrich in galera, ma il cuore che ora possiede le insinua dei dubbi e non è poi tanto convinta della sentenza. Intanto il vicino di casa di Emily, un maniaco pluriomicida, la spia e ne è ossessionato, fino a meditare di ucciderla. Il libro si legge tutto d'un fiato, è avvincente e la trama è ben costruita; tuttavia a più di metà del libro non ci sono ancora risvolti sul colpevole, quindi il lettore inizia a pensare che sia uno dei personaggi già presenti e intuisce già come andrà a finire.