Mucchio d'ossa

Sono una fan di S. King da anni ormai, e forse non c'è stato un solo libro a deludermi. Di sicuro non l'ha fatto Mucchio d'Ossa. E' la storia di uno scrittore che, dopo la morte improvvisa della moglie, non riesce più a scrivere e produrre a causa del noto "blocco dello scrittore". Per distrarsi e riprendersi decide di andare a stare nella casa al lago, fuori città, dove passava le vacanze con la moglie. Lì conoscerà Mattie , una ragazza madre anche lei vedova, e la figlioletta Kyra. E' proprio con Kyra che il protagonista entra subito in sintonia, entrambi infatti riescono a percepire delle 'presenze' nelle rispettive case. La trama infatti si baserà proprio sul mistero di questi "fantasmi" e del loro passato che ancora oggi "combatte" con il presente. Il libro in generale mi è piaciuto molto, lo consiglio come anche consiglio sempre tutti i libri di King.

L'Autore mi ha fatto amare l'adolescenza come nessun altro. Pochi ritratti limpidi e bellissimi. Se IT rappresenta il vertice di tutto, questo è forse il miglior King degli anni 90. Una storia lenta, matura, a volte un po' ripetitiva, ma pur sempre avvincente. I misteri ci sono, i falsi indizi pure. L'aspetto sovrannaturale soppica un po', ma glielo concediamo, perchè o si parla di vampiri o quanto si parla di fenomeni paranormali spesso si rischia di scivolare nell'ovvio. Il finale è a dir poco commovente.

Sicuramente non il "King" d'altri tempi. Buona la stesura ma niente più.