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Gen(d)erazione nuova. Oltre il senso comune - Riccardo Fenizia - copertina
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Descrizione


Essere maschio o femmina non è soltanto avere un tipo di organo genitale o un altro, ma molto più: è una ricchezza e una possibilità, da condividere e attraverso cui collaborare alla nascita di nuove persone, di nuovi uomini. Ci troviamo al cuore della civiltà umana, della nascita e della crescita di esseri umani. Siamo uomini o donne integralmente tali, il sesso non è una mera appendice biologica, infatti caratterizza ed esprime tutta la persona. Come mai oggi tutto ciò viene messo in discussione o esplicitamente negato? Prendendo in considerazione la teoria del gender (o, in altra prospettiva, l'ideologia del gender), ci si domanda perché questa vede le differenze tra maschi e femmine come costruzioni sociali di stereotipi di genere, e perché sulla base di tale presupposto le considera rimovibili. Oltre alla prefazione di Franco Poterzio e alla postfazione di Giuseppe Savagnone, arricchisce il testo il corposo articolo di Antonella Sciortino su "La tutela costituzionale della famiglia".
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Dettagli

2015
1 marzo 2015
200 p.
9788898103249

Valutazioni e recensioni

Recensioni: 5/5

Affascinante per la semplicità: è come camminare su un prato inglese. L'autore ti conduce per mano (come un vero manager: manu agere) a capire l'autenticità di una vera famiglia. Enrico

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FENIZIA, R. Gen(d)erAzione nuova. Oltre il senso comune. Passione educativa edizioni, Benevento 2015 pp.192 , 12 E. SINTESI DELL’AUTORE Questo breve libro, una sorta di piccolo trattato, è stato scritto da me per tre ragioni. La prima è il desiderio di verità condivisa; infatti, nel mio lavoro di insegnamento e di filosofo, ad imitazione di Socrate e in quanto cristiano, sul modello di Cristo, aspiro al servizio della persona umana, al bene comune e pertanto alla valorizzazione della famiglia, intesa in senso proprio, unione tra una donna e un uomo per amore e per aprirsi al dono della vita, educando i figli fino alla fine della propria vita con gioia e generosità. La seconda, ed è un po’ la causa occasionale, è stata dettata dalla scoperta dell’oblio nella nostra cultura postmoderna di tale concetto al punto che quando parlo di famiglia ai giovani miei alunni e ai colleghi e amici si crea gelo e molti si chiudono a riccio, come se si sentissero minacciati. Questo fatto mi ha indotto a scrivere per lasciare una traccia di riflessione, su cui ragionare senza paura e senza pregiudizio, cosa più difficile da fare nel dialogo vivo quando la sfera emotiva e il pregiudizio impediscono l’ascolto sulla base di meccanismi irrazionali, indotti dall’esterno, modelli e introiezioni – effetto plagio. La terza ragione, che mi ha condotto dal contesto al testo, è stata la constatazione che molti, giovani e meno giovani, non riconoscono più con chiarezza la propria identità sessuata e vengono portati a credere da mode dominanti, come l’ideologia del gender, che devono liberarsi dalla propria realtà sessuata psicofisica per trovare nuovi spazi di libertà; osservando che ciò è fonte di disagio per le persone, ho deciso di fornire alcune indicazioni per aiutarle a non vivere con paura la propria diversità sessuale e psicologica, maschio-femmina, ma anzi a valorizzarla in vista del reciproco arricchimento tipico di una buona e costruttiva vita matrimoniale che conduce a creare nuove famiglie tra uomo e donna. Ho scritto, infine, perché vedo un pericolo per la stessa umanità in questa dottrina ambigua e ingannevole, la teoria del gender, che mostro essere in realtà soltanto un’ ideologia, una gabbia ideologica, come piace dire alla professoressa Antonella Sciortino, la cui analisi, nel diritto costituzionale italiano, della famiglia è condotta in un articolo riportato in appendice al libro. Il professor Franco Poterzio, psichiatra, ha scritto una piacevole prefazione in cui tratteggia lo scenario della creazione e diffusione della teoria del gender, la sua genesi storico ideologica. La breve ma suggestiva prefazione costruisce, con magistrali pennellate, quasi un dipinto del nichilismo avanzante, e sembra apparire davanti ai nostri occhi. Il professor Giuseppe Savagnone ha volentieri accettato di scrivere la postfazione al libro, dopo averlo letto, e ne trae una sintesi pregnante delle argomentazioni da me esposte sui temi trattati e dei quali adesso individuo il centro dinamico, che traspare nell’analisi breve, ricca di suggestioni moderne, con riferimenti a Nietzsche e alla situazione di vagabondaggio dell’uomo contemporaneo. Ecco in breve la mia sintesi. Oggi l’uomo contemporaneo naviga a vista e ha perso la fiducia nella ragione e in se stesso, ha perduto il senso della realtà, si è smarrito: non riesce a definire cosa sia natura, perché non osserva il reale e non ragiona su esso con serietà, frastornato da mille suggestioni emotivistiche, spontaneistiche, quasi abbagli. Un uomo frammentato e lacerato, che non vuole ritrovarsi poiché vuole dominare, controllare, organizzare. Confonde l’ordine con l’organizzazione, organizzare senza ordine crea in realtà caos e tristezza, fallimenti. Nel libro spiego come la nascita della teoria del gender si fonda su un equivoco, su parole ambigue, non raccordate con la realtà delle cose, poiché da un errore filosofico, che procede da anni, da decenni e forse da qualche secolo, deriva confusione tra soggettività e realtà, ove quest’ultima viene assorbita nel soggetto che poi crede poterla ricreare a piacimento quasi piccolo tiranno arrogante ma destinato a fallire, non perché sia cattiva la realtà quanto perché il soggetto manca del senso della realtà. Ecco che nascono parole e linguaggi che credono poter modificare la natura, ma ciò non avviene; si scatena allora la caccia alle streghe, il colpevole che non c’è. La famiglia tradizionale appare come una realtà che vuole imporci catene, opprimere la libertà creativa dell’individuo, che intende liberare tutta la sua espressività in un sesso orgiastico e capriccioso, o in emozioni e sensazioni gratificanti senza punto di riferimenti al di fuori dell’io, una totale autonomia esistenziale. Offro nel libro un percorso filosofico in cui traspare la vera natura di ciò che sta accadendo e che collega gli eventi e la storia in un filo comune sotteso da cui è possibile capire cosa sta accadendo oggi, quali sono i pericoli e come uscirne. L’ analisi è direttamente filosofica senza argomenti d’autorità, spiego e dimostro ciò che dico, pertanto anche senza conoscere autori particolari della storia della filosofia è possibile comprendere e giudicare ciò che dico. I riferimenti a filosofi e autori sono solo cenni per chi volesse approfondire e come tali suscettibili di analisi tecniche ben più profonde e competenti, non era infatti mia intenzione trattare degli autori quanto stare nel tema direttamente, senza mediazioni specifiche. Peraltro la filosofia autentica, vi è anche quella inautentica, va alla verità delle cose e non alle opinioni degli uomini, fossero anche grandi uomini o filosofi. La verità ci percorre, ci precede, ci trascende e ci comprende, altrimenti neanche la si potrebbe negare, chi la nega sta affermando qualcosa come vero perciò si trova in contraddizione e deve tacere per non cadere nel ridicolo infine. Comprendere cosa sia la famiglia significa comprendere che il concetto di ente è analogo. Così la realtà da cui iniziamo a capire e comprendere cosa sia famiglia chiede un analogato principale, mancando il quale non ha senso la parola stessa: il riferimento al reale è proprio ciò che si crea con l’unione di una donna e di un uomo, per amarsi, procreare, educare e amare i figli per tutta la vita. A partire da qui si dipana il consorzio umano e la sua bellezza e grandezza, per analogia, in tutte le comunità umane, degne della persona umana. L’atto precede la potenza perciò in Dio, Atto Puro, Essere per essenza, è la prima famiglia da cui ogni famiglia e realtà per essa fatta, come le galassie invisibili e visibili sono state create. Buona lettura

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