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Espiazione - Ian McEwan - copertina
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Descrizione


A tredici anni un amore che sboccia può sembrare un plagio. Una ragazzina che assiste a una violenza può convincersi di aver riconosciuto il responsabile e far condannare un innocente, rovinandolo e rovinandosi. Perché tutta la vita sarà segnata dalle conseguenze. La ragazzina crescerà, diventerà una scrittrice, ma non si libererà del peso dell'ingiustizia inferta a un innocente, alla propria sorella innamorata e in fin dei conti anche a se stessa.
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Dettagli

2
2005
Tascabile
388 p.
Atonement
9788806174989
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Indice


Le prime frasi del romanzo:

Parte prima

Capitolo primo

Lo spettacolo per il quale Briony aveva ideato le locandine, programmi e biglietti, costruito il botteghino con un paravento sbilenco e foderato di carta rossa la cassetta dei soldi, era opera sua, frutto di due giornate di una creatività tanto burrascosa da farle saltare una colazione e un pranzo. Quando ebbe concluso i preparativi, non le restò altro da fare che contemplarne la stesura definitiva e aspettare di veder comparire i suoi cugini dal lontano nord. Ci sarebbe stato un solo giorno di tempo per le prove, prima dell'arrivo di suo fratello. A tratti pungente, spesso disperatamente triste, il dramma narrava una storia di cuore il cui messaggio, racchiuso nel prologo in rima, era che un amore non costruito su fondamenta di grande buonsenso ha il destino segnato. La sconsiderata passione dell'eroina per un malvagio conte straniero naufraga nella sventura allorché la protagonista, Arabella, contrae il colera durante una corsa precipitosa verso una cittadina di mare in compagnia del suo promesso. Abbandonata da lui come da tutti gli altri, costretta a letto in una soffitta, la protagonista scopre in se stessa la forza dell'ironia. La sorte le offre una seconda occasione nella persona di un medico in ristrettezza economiche - in realtà, un principe sotto le mentite spoglie che ha deciso di lavorare tra i bisognosi. L'uomo la guarisce e Arabella, che questa volta sceglie con giudizio, è ricompensata dalla riconciliazione con la sua famiglia e dalle nozze col principe-dottore in una "ventosa giornata di sole primaverile".
La signora Tallis lesse le sette pagine delle Disavventure di Arabella in camera sua, seduta alla toeletta , con un braccio dell'autrice sulla spalla per tutta la durata della lettura. Briony scrutava il viso della madre per non lasciarsi sfuggire il passaggio fugace di un'emozione, ed Emily Tallis stette al gioco producendosi in espressioni allarmate, risatine di gioia e, alla fine, in sorrisi riconoscenti e avveduti cenni di assenso. Prese tra le braccia la figlia, se la sedette in grembo - ah, le tornava alla mente il bel corpicino caldo di quando era piccola, non ancora perduto, non del tutto - e definì la sua commedia "incantevole", acconsentendo subito, con un mormorio soffiato nella spirale stretta dell'orecchio della bambina, che a quell'aggettivo utilizzato sulla locandina da esporre su un cavalletto in ingresso, accanto alla biglietteria.
Briony non poteva saperlo allora, ma quello sarebbe stato l'attimo di maggior successo della sua iniziativa. Niente poté eguagliare il senso di soddisfazione, tutto il resto si ridusse a una serie di sogni e di delusioni. C'erano momenti nelle notti estive in cui, spente le luci e rintanata nel buio accogliente del letto a baldacchino, Briony lasciava battere il proprio cuore al pensiero di fantasticherie luminose e ardenti, di per sé brevi commedie che prevedevano immancabilmente la presenza di Leon. In un caso, la sua faccia grande e cordiale era sconvolta dalla sofferenza di fronte alla solitudine disperata di Arabella. In un altro, eccolo in qualche ritrovo alla moda della capitale mentre, con il bicchiere del cocktail in mano, si vantava con un gruppo di amici dicendo: "Sì, la mia sorellina, Briony Tallis, ne avrete senz'altro sentito parlare". In un terzo, Leon levava in aria un pugno di giubilo mentre il sipario calava, anche se non c'era nessun sipario, era stato impossibile realizzarlo. Il dramma non era destinato ai cugini, bensì al fratello, di cui intendeva festeggiare il ritorno a casa a casa e suscitare l'ammirazione per poi strapparlo alla sventata sequela di fidanzate e indirizzarlo verso una moglie appropriata, quella che lo avrebbe convinto a tornare in campagna, e avrebbe cortesemente richiesto a lei di farle da damigella d'onore.
Briony era una di quelle bambine possedute dal desiderio che al mondo fosse tutto assolutamente perfetto. Mentre la sorella maggiore era una baraonda di libri mai chiusi, vestiti mai ripiegati, un letto mai rifatto e posacenere mai svuotati, quella di Briony era il santuario del demone che la animava: nel modellino di fattoria disposto sul davanzale profondo della finestra figuravano gli animali consueti, ma tutti rivolti in un'unica direzione - quella della loro proprietaria -, quasi che fossero sul punto di levare un canto; perfino le galline erano sistemate rigorosamente in un cerchio. In effetti quella di Briony era la sola camera ordinata al piano di sopra della casa. Le sue bambole, sedute erette nelle loro ville a più stanze, parevano obbedire al preciso ordine di non sfiorare mai le pareti; le file composte e spaziate delle varie figure alte un dito sulla sua toeletta - cowboy, sommozzatori, topi umanoidi - davano l'impressione di un piccolo esercito sull'attenti.

Valutazioni e recensioni

 Paolo
Recensioni: 3/5
Forse sopravvalutato ma consigliato

Un pò noiosa la prima parte, poi il racconto cresce di intensità grazie anche al nuovo scenario (la seconda guerra mondiale) e all'originale descrizione degli eventi dal punto di vista di ciascun protagonista.

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Federica Di Stasio
Recensioni: 4/5

Un inizio un po’ lento e dilatato che non rispecchia lo svolgimento dell’intero romanzo: non demordete, continuate la lettura non ve ne pentirete! Il racconto è un viaggio nella mente, nelle coscienze e nelle azioni dei personaggi. Una bambina, protagonista e un po’ burattinaia, conduce l’azione, muove i suoi pupazzi e un po’ anche la mente del lettore, accompagnandolo nella tranquillità di un palazzo della campagna inglese, nelle difficoltà di un conflitto mondiale e nella fragilità e complessità dell’animo umano. Assolutamente consigliato!

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ANTIMO MATANO
Recensioni: 4/5

Come una bugia può cambiare la vita delle persone. Briony è una bambina a cui piace scrivere e raccontare storie. Sarà l’artefice della storia di sua sorella Cecilia e Robbie, amico d’infanzia e grande amore di Cecilia. Con la sua voglia di abbellire e trasformare la realtà stessa in una grande e avvincente storia, insinuerà le sue verità nelle loro vite stravolgendole. La guerra farà il resto. Scrittura elegante e gran bel finale.

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Recensioni

4,33/5
Recensioni: 4/5
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Conosci l'autore

Ian McEwan

1948, Aldershot

Scrittore e sceneggiatore britannico. Esordisce con due raccolte di novelle, Primo amore, ultimi riti (1975 - pubblicato da Einaudi nel 1979 con la traduzione di Stefania Bertola) e Tra le lenzuola (1978 - edito da Einaudi nel 1982 sempre con la traduzione della Bertola), che ritraggono, in uno stile raffinato e impersonale, situazioni quotidiane, dominate tuttavia dall’ossessione per il sesso e segnate dalla morte. Sesso, perversione e morte sono temi trattati anche nei primi romanzi, Il giardino di cemento (1978, portato sul grande schermo nel 1993 dal regista Andrew Birkin con la nipote Charlotte Gainsbourg e tradotto dalla Bertola per Einaudi nel 1980) e Cortesie per gli ospiti (The Comfort of Strangers 1981 - Eianudi 1983, tradotto in film nel 1991 dal regista Paul Schrader con...

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