Dolce come il cioccolato

Viaggiare in un paese significa anche gustarne la cultura, scoprire i segreti della tavola, come il cibo si intersechi con eventi e avvenimenti storici che hanno segnato la vita futura del luogo. Laura Esquivel, con una scrittura raffinata, ci racconta la vita rurale messicana agli inizi del 900, preludio della rivoluzione di Pancho Villa. Dolce come il cioccolato è un racconto polifonico dove le ricette culinarie fanno da testimone ad elementi caratterizzanti dei romanzi d’amore che si fondono ad alcuni tipici della magia nera, della tradizione e della superstizione messicana. Intenso, ironico, leggero ma al tempo stesso profondo, il romanzo si inserisce, grazie anche alla presenza di personaggi letteralmente grotteschi, nel solco della tradizione del realismo magico tipico della letteratura latina americana.

Ho letto per la prima volta questo libro grazie a un esame universitario su libri della letteratura ispanoamericana da cui erano stati tratti film. Me ne sono completamente innamorata! Siamo in Messico, gli anni della rivoluzione... si narra della storia d'amore sfortunata e contrastata di Pedro e Tita, destinati a non stare mai insieme. Le ricette di piatti tradizionali messicani diventano quasi un personaggio, e ci accompagnano in tutta la lettura di questa storia incredibile, condita da quell'irrestistibile realismo magico tanto caro al maestro Marquez e che la Esquivel fa qui magistralmente suo. Il film che ne è stato tratto, curato dalla scrittrice stessa e diretto da suo marito se non ricordo male, è molto fedele, ma non regala la stessa magia del libro.