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Nationality Letteratura: Francia
Chi è morto alzi la mano. I casi dei tre evangelisti
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Chi è morto alzi la mano. I casi dei tre evangelisti - Fred Vargas - copertina
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Chi è morto alzi la mano. I casi dei tre evangelisti

Descrizione


È possibile che un enorme albero compaia dal nulla in una sola notte? E se, dopo qualche giorno, sparisce la proprietaria del terreno in cui è spuntato il faggio clandestino? Per risolvere il mistero non basta un solo detective: ce ne vogliono quattro, gli stessi improbabili investigatori di "Io sono il tenebroso" dell'archeologa e medievalista francese Fred Vargas.
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Dettagli

2012
Tascabile
267 p., Brossura
Debout les morts
9788806213664
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Indice


Le prime frasi

Capitolo primo

- Pierre, in giardino c'è qualcosa che non va, - disse Sophia.
Aprì la finestra e scrutò quel lotto di terra di cui conosceva ogni filo d'erba. Ciò che vedeva le faceva venire la pelle d'oca.
A colazione Pierre leggeva il giornale. Per questo forse Sophia guardava così spesso dalla finestra. Vedere che tempo fa... È una cosa che facciamo sovente quando ci alziamo. E ogni volta che il tempo era brutto lei, manco a dirlo, pensava alla Grecia. A lungo andare quelle contemplazioni immobili si riempivano di una nostalgia che certe mattine si dilatava fino al risentimento. Poi passava. Ma quella mattina in giardino c'era qualcosa di strano.
- Pierre, c'è un albero in giardino.
Si sedette accanto al marito.
- Pierre, guardami.
Pierre alzò verso la moglie un volto annoiato. Sophia si aggiustò il foulard intorno al collo, un'accortezza rimastale dai tempi in cui era cantante lirica. Per tenere la voce al caldo. Vent'anni prima, su un gradino di pietra del teatro di Orange, Pierre aveva edificato una montagna compatta di certezze e promesse d'amore. Un attimo prima che lei andasse in scena.
Sophia trattenne con una mano quel viso tetro da lettore incallito di giornale.
- Che ti prende, Sophia?
- Ti ho detto una cosa.
- Sì?
- Ti ho detto: "C'è un albero in giardino".
- Ho sentito. Mi pare normale, no?
- In giardino c'è un albero che ieri non c'era.
- E allora? Cosa vuoi che ti dica?
Sophia non era tranquilla. Non sapeva se fosse il giornale, lo sguardo annoiato o l'albero, ma qualcosa non andava, era chiaro.
- Pierre, spiegami come va un albero ad arrivare da solo in un giardino. Pierre si strinse nelle spalle. Gli era del tutto indifferente.
- Che importanza ha? Gli alberi si riproducono. Un seme, un germoglio, una gemma ed il gioco è fatto. A queste latitudini i boschi crescono come niente. Immagino che tu lo sappia.
- Non è un germoglio, è un albero! Un giovane albero, dritto come un fuso, con i rami e tutto il resto, piantato solo soletto a un metro dal muro di cinta. Allora?
- Allora l'avrà piantato il giardiniere.
- Il giardiniere è in vacanza da dieci giorni, e poi non gli ho chiesto niente. Non è stato il giardiniere.
- Che importanza ha? Non penserai che me la prenda per un alberello ai piedi del muro.
- Ti spiace alzarti e guardarlo? Almeno questo?
Pierre si alzò fiaccamente. La lettura era bell'e rovinata.
- Lo vedi?
- Certo che lo vedo. È un albero.
- Ieri non c'era.
- Può essere.
- È sicuro. Cosa facciamo? Hai un'idea?
- Un idea per che cosa?
- Quell'albero mi fa paura.
Pierre rise. Ebbe addirittura un gesto affettuoso. Ma fugace.
- Sul serio, Pierre. Mi fa paura.
- A me no, - disse lui tornando a sedersi. - Anzi, la vista di quell'albero mi mette di buon umore. Lasciamolo in pace, punto. E tu lascia in pace me. Se qualcuno ha sbagliato giardino, peggio per lui.
- Ma Pierre, l'hanno piantato durante la notte!
- Ragione di più per sbagliare giardino. A meno che non sia un regalo. Ci hai pensato? Qualche ammiratore che voleva festeggiare in modo discreto il tuo cinquantesimo compleanno. Gli ammiratori sono capaci di invenzioni strampalate, soprattutto gli ammiratori-roditori, anonimi e cocciuti. Vai a vedere, forse c'è un biglietto.
Sophia ci pensò su. L'idea non era del tutto idiota. Pierre aveva suddiviso gli ammiratori in due grandi categorie. C'erano gli ammiratori-roditori, paurosi, febbrili, muti e inestirpabili. Pierre si ricordava di un topo che in un inverno aveva trasportato un intero sacco di riso in uno stivale. Chicco dopo chicco. Gli ammiratori-roditori fanno così. Poi c'erano gli ammiratori- pachidermi, altrettanto temibili nel loro genere, rumorosi, mugghianti, pieni di sé. All'interno di queste due categorie, Pierre aveva elaborato un'infinità di sottocategorie. Sophia non ricordava più bene. Pierre disprezzava gli ammiratori che l'avevano preceduto e quelli che l'avevano seguito, vale a dire tutti. Quanto all'albero, forse aveva ragione. Forse. Lo sentì dire "ciao a stasera non pensarci più" e si ritrovò sola.
Con l'albero.
Andò a guardarlo da vicino. Con circospezione, come se potesse esplodere.
Ovviamente non c'era nessun biglietto. Ai piedi dell'albero, un cerchio di terra dissodata di fresco. Che tipo di albero era? Sophia ci girò intorno più volte, imbronciata, ostile. Propendeva per il faggio. Propendeva anche per uno sradicamento selvaggio, ma essendo un po' superstiziosa non osava attentare a nessuna forma di vita, nemmeno vegetale. E poi, chi si divertirebbe a sradicare un albero che non ha fatto niente di male?

Parola di Librai

Anna RED RED - Milano Porta Nuova

Da un’indagine nata per gioco, un giallo originale

L’autrice, Fred Vargas, è famosa per aver inventato l’altrettanto famoso commissario Adamsberg ma è anche colei che ha dato vita ai tre evangelisti, protagonisti di questo romanzo.Sono tre amici che vivono a Parigi in una casa sgangherata che chiamano “topaia” e coadiuvati da un taciturno ex poliziotto corrotto con cui abitano. Si ritrovano quasi per gioco a indagare sulla scomparsa di una cantante lirica, loro vicina di casa. Falsi indizi, inquinamento delle prove, piste che spesso non portano da nessuna parte. Quando mancheranno una cinquantina di pagine e penserete di avere tra le mani la trama del libro e la risoluzione del mistero, sono convinta che capiterà anche a voi quello che è accaduto a me: dovervi ricredere e ricominciare tutto da capo.Con dialoghi esilaranti, vorrete tanto bene ai tre evangelisti come fossero vostri amici. Io vi aspetto in Feltrinelli e nel frattempo vi auguro buona lettura!

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Anna RED RED - Milano Porta Nuova

Valutazioni e recensioni

ela
Recensioni: 4/5

Bel libro, spero di leggerne altri dell'autrice in futuro.

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ANTONELLA BASSO
Recensioni: 5/5

Sotto lo pseudonimo di Fred Vargas si cela una scrittrice acuta ed ironica che col suo romanzo “Chi è morto alzi la mano” apre una piccola saga che vede tre giovani storici Marc, Lucien e Mathias nella difficile impresa di sbarcare il lunario e nella faticosa convivenza tra intellettuali con visioni del mondo del tutto divergenti. I tre protagonisti vengono, loro malgrado, coinvolti in enigma giallo in una Parigi nebbiosa. Impreparati e maldestri, quasi come in un gioco di scoperta, sotto la guida talvolta involontaria di uno zio ex poliziotto, si addentrano, ognuno con la propria indole e visione di storico rispettivamente dell’antichità del medioevo e della grande guerra, nei segreti di una misteriosa scomparsa. È l’ironia il punto forte del racconto pur non essendo del tutto privo della immancabile storia d’amore e del colpo di scena finale.

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SILVIA STILLAVATO
Recensioni: 0/5

incredibile è il fatto che vargas non deluda mai. MAI. c'è chi è fatto per scrivere. come lei.

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Recensioni

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Fred Vargas

1957, Parigi

Fred Vargas è lo pseudonimo che la scrittrice francese Frédérique Audouin-Rouzeau ha deciso di adottare in omaggio alla sorella gemella Jo, una pittrice che nelle sue opere si firma appunto Vargas (Vargas è il cognome del personaggio interpretato da Ava Gardner nel film La contessa scalza). È figlia di una chimica e di uno scrittore surrealista. È ricercatrice di archeozoologia presso il Centro nazionale francese per le ricerche scientifiche (Cnrs), ed è specializzata in medievistica. Per cinque anni ha lavorato sui meccanismi di trasmissione della peste dagli animali all'uomo. Scrive ogni suo romanzo in ventuno giorni, durante il periodo di vacanza che si concede ogni anno. Rivede poi il testo per tre o quattro mesi, con il suo editor privilegiato:...

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