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Anno edizione: 2004
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Anno edizione: 2022
John Kennedy Toole ha lasciato ai lettori solo due romanzi. Due capolavori. A cinquant’anni dalla morte di questo grande scrittore, riscopriamo il suo romanzo d’esordio, scritto a soli sedici anni e pubblicato per la prima volta trent’anni fa in America. Un romanzo commovente, straordinario che ancora pochi lettori fan di Toole hanno avuto occasione di leggere.
“Autentica emozione, trasmessa con una prosa limpida e diretta” - Michico Kakutani, The New York Times
«Tremendamente maturo… già a sedici anni, Toole sapeva che le emozioni ingombranti vanno raccontante con semplicità» – Chicago Tribune
«Un treno in corsa. Un ragazzo in fuga. Un coro di voci e di scene che entrano pian piano nel sangue, in un lento e inesorabile crescendo. Ed esplodono in un finale clamoroso e terribile.»
Nel 1976 lo scrittore americano Walker Percy, cedendo alle insistenze di un’imperiosa settantacinquenne, affrontò un dattiloscritto macchiato di unto e di caffè. Il dattiloscritto si intitolava Una banda di idioti e la signora era la madre di John Kennedy Toole, morto suicida a trentadue anni. Walker Percy trovò il romanzo geniale, eccentrico, esilarante e contribuì in modo decisivo alla sua pubblicazione, avvenuta nel 1980. Al di là delle migliori aspettative, Una banda di idioti riscosse un successo clamoroso, arrivando a vendere quasi due milioni di copie in tutto il mondo, e fruttando al suo autore un premio Pulitzer postumo. ‘Ken’ Toole era nato nel 1937 a New Orleans, scenario indimenticabile di Una banda di idioti. Il suo primo romanzo, La Bibbia al neon, era rimasto nel cassetto; dopo il successo di Una banda di idioti, fu al centro di una contesa tra eredi che ne ritardò ulteriormente la pubblicazione. Quando finalmente vide la luce nel 1989, rivelò una vena struggente e malinconica unita allo sguardo impietoso e precocemente lucido sulle strettoie della realtà. Nel 1995 Terence Davies ne ha tratto un film (Serenata alla luna) con Gena Rowlands perfettamente a suo agio nel ruolo della zia Mae.Recensioni pubblicate senza verifica sull'acquisto del prodotto.
L’autore, che morì suicida intorno ai 32 anni, non pubblicò mai in vita questo libro che aveva scritto a soli sedici anni, ma fu invece ritrovato e dato alle stampe solo dopo la sua morte. Ci narra la triste storia di David, un ragazzino che vive in un paesino nel Sud degli USA, intorno alla fine della Seconda guerra mondiale. David è un ragazzo intelligente, ma di famiglia povera, con un padre in guerra, e una zia materna, Mae, dal cuore grande, che viene ad abitare con loro, ex subrette, ballerina e cantante di varietà, conosciuta da tutti ma fortemente criticata in paese per via delle sue eccentricità con le quali dà ripetutamente scandalo. Un libro che, con sottile ironia, critica l’ipocrisia della religione e della società del tempo. Spoglio di dialoghi, è scritto con uno stile molto infantile (pare che lo stesso Toole si rifiutò di pubblicarlo proprio per questo motivo) ma a mio parere è proprio in questo modo che getta uno sguardo ingenuo sulla vita e sulla società, lo sguardo del protagonista che da bambino sta diventando adolescente.
Avevo già letto "Una banda di idioti", quindi già sapevo che non sarei rimasto deluso, ma non mi aspettavo qualcosa di così completo, per contenuti e per storia. Le varie vicende in cui il ragazzo si trova hanno sempre sullo sfondo qualcosa di più grande di lui, ma anche della sua famiglia e a volte anche della sua cittadina. Lo stile di Toole qui è pulito e diretto, riesce a trasmettere le sensazioni e i sentimenti di persone comuni in situazioni che metterebbero alla prova chiunque. E del resto chiunque sarebbe messo alla prova nello scrivere una storia del genere.
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