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Anno edizione: 2013
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«Il mare, il mare! Io non posso fermarmi qui, ho il mio odore da seguire, devo correre, l'autostrada mi aspetta.»
Altri libertini ha avuto fin dagli inizi una vita avventurosa: pubblicato nel 1980, sequestrato per oscenità e poi assolto dal tribunale («con formula ampia»), è stato giudicato dalla critica una delle opere migliori degli ultimi anni e ha imposto Tondelli tra i nuovi autori italiani più letti anche all'estero. Nel descrivere il libro, Tondelli preferiva utilizzare la definizione di "romanzo a episodi". Ciascun racconto, pur restando narrativamente autosufficiente, trova difatti il suo compimento in un'unitarietà che «ha come filo comune l'esperienza dei giovani degli anni Settanta tra viaggi ad Amsterdam e Londra, droga, lotte studentesche, ricerca della propria identità, utopie di libertà». I sei episodi, presi nel loro complesso, definiscono pertanto una vera e propria soggettività plurale, un Noi narrativo che fa di questo romanzo un autentico ritratto generazionale.
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Non avevo mai letto prima Tondelli, e penso che non leggerò altro. Un libro molto confusionario, che sì racconta uno spaccato dell’Italia giovanile degli anni ‘80, ma che si ritrova ad essere ripetitivo, volgare e puramente descrittivo. Personalmente non mi è piaciuto affatto, né i racconti, né la narrazione, né lo stile letterario. Ho trovato solo due frasi molto di impatto: 1. […] è bello starsene a casa con la città vuota nessun rompiballe in giro, magari arrivi che senti la solitudine farsi pesante ma è un gioco diverso ed esser soli fa molto più male in mezzo alla gente, allora sì che è doloroso […] 2. Non si può impedire a qualcuno di farsi o disfarsi la propria vita, si tenta, si soffre, si lotta ma le persone non sono di nessuno, nel bene e nel male. Probabilmente era scandaloso all’epoca, ad oggi mi è parso sciatto, volgare e completamente senza senso.
Non ci si può avvicinare al postmodernismo Italiano senza aver letto Pier Vittorio Tondelli, e non ci si può avvicinare i a Pier Vittorio Tondelli senza aver letto Altri libertini: la sua straordinaria opera prima, un ritratto della provincia emiliana e lombarda degli anni 70' narrata con una prospettiva postmoderna dal tono estremamente realistico e tragicomico.
Ho acquistato il libro perché ero incuriosito avendo conosciuto la fama di questo scrittore tramite Nicola Pezzoli, sul web noto come Zio Scriba, il quale trae spunto dalle opere e dallo stile di Tondelli. Non mi meraviglio che il libro sia stato ritenuto osceno ma si tratta di 43 anni fa! Io valuto quattro stelle perché ci sono troppe espressioni scurrili ma i racconti sono veramente belli ed uniti da un filo conduttore. È un libro forte, un autore che dovrebbe essere più apprezzato.
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