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Anno edizione: 1986
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Ogni lettore, quando legge, è il lettore di se stesso. L’opera è solo una sorta di strumento ottico che lo scrittore offre al lettore per consentirgli di scoprire ciò che forse, senza il libro, non avrebbe visto in se stesso. Il riconoscimento dentro di sé, da parte del lettore, di ciò che il libro dice, è la prova della sua verità.” Ben presto il lettore scoprirà che quest’opera è pura verità. La nostra adolescenza, la trama e l’ordito dei nostri amori e delle nostre frustrazioni, i fantasmi delle persone e gli abbagli di felicità e tristezza sono nelle mani di quanti abbiamo incontrato, travisato, ricordato e dimenticato, rievocato e poi reincontrato, sempre diversi, nel cammino verso un chiarimento disperato della realtà; nelle mani di Gilberte e Albertine, personaggi che, una volta letti, non potremo mai dimenticare. Servirà a tante cose la lettura di questo libro, ma anche a guarire delle angosce adolescenziali ancora dentro di noi.
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In questo secondo volume de Alla ricerca del tempo perduto si narra nella prima parte, del sorgere del sentimento dell’amore del protagonista per Gilberte Swann, figlia di un amico di famiglia, il signor Charles Swann, e del suo sfumare e a poco a poco sfociare in indifferenza per l’allentarsi dei rapporti tra i due e la decisione di continuare solo a scriversi. Nella seconda parte si parla del soggiorno estivo del protagonista a Balbec durante il quale fa la conoscenza di altre ragazze Albertine, Andrea Gisele e in particolare per Albertine lui sente di provare qualcosa. Tutto ciò è narrato soffermandosi sulle impressioni, le percezioni, le suggestioni prodotte dalle situazioni che il protagonista ha vissuto, le persone che ha incontrato interpretandole nell’ottica dei ricordi che hanno lasciato e mettendo in evidenza che le persone possono apparire ogni volta sotto una luce diversa. Quindi una narrazione dell’amore è un interpretazione introspettiva dei sentimenti. Nell’edizione in questione interessante la prefazione in cui si parla innanzitutto della Ricerca e concentrandosi poi su questo libro in particolare (il secondo della serie). E si può leggere anche un saggio relativo a Proust e la critica francese.
In questo secondo volume de "Alla ricerca del tempo perduto", Proust ci narra dell'adolescenza attraverso due tematiche: l'erotismo e l'arte. Ci racconta dell'amore per Gilberte, di piccole passioni che lei suscita in Marcel e di come lui reagisca a questo amore, con sbalzi d'amore e d'odio improvvisi. La partenza per le vacanze e gli incontri con un gruppo di ragazze. Qui inizia a fantasticare per poi lasciarsi travolgere dalle ragazze, fino alla nascita di un nuovo amore. In queste riflessioni troviamo così tanti stati d'animo opposti, con descrizioni accurate ma che spesso fanno distrarre il lettore. La trama si fa seguire ma ho faticato molto di più a finire questo volume. Rispetto al primo volume ho sentito meno magia tra le righe. Consiglio comunque la lettura di questo libro se si è letto il precedente.
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