Compositore russo-tedesco naturalizzato svizzero. Allievo di Busoni a Berlino, dal 1933 visse prevalentemente in Svizzera. Il suo forte temperamento lirico-drammatico si espresse felicemente negli oratori profani Wagadu's Untergang durch die Eitelkeit (La caduta di Wagadù per la vanità) per soli, coro e cinque sassofoni (1930) e Thyl Claes per soprano, recitanti, coro parlato e orchestra (1938-45): due partiture di notevole impegno strutturale e stilistico, nelle quali originali risultati espressivi e fonici sono ottenuti mediante l'impiego dello Sprechchor (coro parlato). Caratteri e lineamenti di un linguaggio influenzato da Skrjabin, Busoni, dall'espressionismo e dalla dodecafonia, ma segnato da una forte impronta personale, testimoniano anche la cantata Arpiade (su testo di Hans Arp) per soprano, coro parlato e cinque strumenti (1954); il «recitativo ed epitaffio» Alla memoria di G.B. Pergolesi per tenore e orchestra (1959); il poemetto Dal quaderno di Francine settenne per canto, flauto e pianoforte; i Goethe-Aphorismen per soprano e archi (1954); i Sieben Aspekte einer Zwölftonreihe (Sette aspetti di una serie dodecafonica) per orchestra (1950); la Sinfonia fugata in memoriam F. Busoni; l'Epitaffio per Alban Berg per pianoforte.