(Pietroburgo 1813 Greenwich 1877) poeta e pubblicista russo. Frequentò l’università moscovita insieme a A.I. Herzen, condividendone le convinzioni rivoluzionarie e le prime battaglie. Arrestato nel 1834, venne esiliato nella regione di Penza, dove incontrò alcuni dei decabristi al confino, riportando un’impressione indelebile della loro forza d’animo. Dal 1839 ottenne l’autorizzazione di risiedere a Mosca. I suoi primi versi risentono dell’influenza romantica di Lermontov e del ribellismo acceso ed esaltato del decennio precedente (Notte, 1839; Sentimento autunnale, 1839), ma contengono già una chiara tendenza alla rappresentazione quanto più possibile veritiera della realtà. Con il rafforzamento delle convinzioni rivoluzionarie, crebbe il pathos libertario delle sue liriche (Humour, 1846; Il signore, 1847, amara satira dell’«uomo inutile» degli anni Quaranta). Arrestato nuovamente nel 1850, decise di raggiungere Herzen a Londra (1856), dove collaborò alle iniziative editoriali del gruppo di emigrati londinesi. I versi di questo periodo acquistano toni sempre più aspri nei confronti dell’autocrazia e della passiva classe nobiliare russa (Libertà, 1858; Sogni, 1858; Prigione, 1859; Arrivederci, 1867; Lo studente, 1868). O. scrisse anche racconti e importanti articoli critici sul passato letterario russo e sulla necessità di un radicale rinnovamento in direzione realistica.