(Orel 1871 - Repino, Leningrado, 1919) scrittore russo. Visse a lungo in Finlandia, dove svolse un’intensa propaganda bolscevica. Nei suoi migliori racconti (C’era una volta, 1901; Il governatore, 1906; I sette impiccati, 1908), descrisse con coraggioso realismo, sotto l’influsso dei racconti a tesi di Tolstoj, il disagio spirituale della società russa alle soglie della rivoluzione. In altri racconti e soprattutto nei drammi più famosi (La vita dell’uomo, 1907; Le maschere nere, 1908; Anatema, 1909) A. risentì invece del modernismo europeo. Al centro di tutta la sua opera è la coscienza della vanità della vita e di tutte le convenzioni umane, coscienza che a volte si traduce in un messaggio di negazione totale così violento da precorrere certi temi dell’espressionismo (Re Fame, 1908), mentre altre volte è incrinata da lampi di tragica ironia che preannunciano il simbolismo russo e, in particolare, la poesia di Blok.