(Helsinki 1931-2008) poeta e scrittore finlandese. Esponente di spicco del modernismo, ha esordito come poeta elaborando un linguaggio antiretorico e disilluso, spesso cristallizzato in paradossi e aforismi, che si è confrontato con i temi dell’amore, della poesia, della storia (Le strade che conducono lontano, 1951; Il palazzo d’inverno, 1959). Dagli anni ’60 si è dedicato prevalentemente alla prosa in molteplici forme (romanzi, racconti, saggi, testi teatrali, libretti): attingendo al folclore finlandese, ha ripercorso la storia del suo paese mettendo in luce con spirito critico lo stretto rapporto tra potere, denaro e autoritarismo (Audun e l’orso polare, 1967; Il re va in Francia, 1974; Una serata musicale a Viipuri nell’anno 1918, 1978; L’età del ferro, 1982). Importante figura del mondo editoriale, si è espresso polemicamente sulla politica contemporanea attraverso sceneggiature televisive e radiofoniche (incentrate sempre sulla storia finlandese) e editoriali giornalistici molto seguiti. Della sua vasta produzione fanno parte anche raccolte di aforismi (Parla, rispondi, insegna, 1972) dal tono amaro e pessimista e un’opera dal sapore autobiografico (Prospero, 1995).