(Kazan’, Repubblica dei Tatari, 1932 - Mosca 2009) scrittore russo. Si rivelò al pubblico con un romanzo breve, Il biglietto stellato, uscito a puntate su «Junost’», il mensile del Komsomol (in volume nel 1961). Per l’audacia del linguaggio (il realistico gergo dei giovani sovietici) e dei temi (la scontentezza, a metà fra lo spleen adolescenziale e il disagio politico, di un gruppo di ragazzi) il romanzo subì violenti attacchi da parte dei critici conservatori. Il malessere della nuova generazione è alla base anche dei due racconti Arance dal Marocco e A metà strada dalla luna (1966, nt), mentre il romanzo breve La tara delle casse (1968, nt) è una satira grottesca in cui si infiltrano tormentate riflessioni esistenziali. Emigrato negli Stati Uniti, ha pubblicato i romanzi Il rottame d’oro (1978); L’ustione (1980), ambizioso affresco di una generazione; L’isola di Crimea (1981); Di’: uva passa (1985, nt). Il suo Saga moscovita (1992, nt), sulle vicende di una famiglia di intellettuali negli anni 1920-50, ha colto un largo successo con la trasposizione sul piccolo schermo.