(Mosca 1937-2010) poetessa russa. Con la raccolta di liriche La corda (1962) si pose in prima fila, insieme con Evtušenko (che fu il suo primo marito) e Voznesenskij, nella nuova generazione poetica poststaliniana, cui il recente disgelo aveva consentito una certa libertà di ispirazione e il distacco dalla retorica ufficiale. Nell’ambito di un severo, tradizionale impianto metrico, la A. ha condotto un’originale ricerca sul linguaggio, attenta alle inflessioni gergali, ma sempre guidata da un’ansia di purezza espressiva e dalla fede nella funzionalità simbolica della parola. Nelle sue raccolte successive (Lezioni di musica, 1969; Poesie, 1975; Il mistero, 1983), così come nelle liriche apparse su giornali e riviste (anche nel circuito clandestino del samizdat’), il virtuosismo stilistico lascia il posto a una più contenuta maturità d’espressione. La sua opera è stata parzialmente tradotta in Tenerezza e altri addii (1971) e Poesie scelte 1956-1984 (1993).