(Verneuil, Seine-et-Oise, 1805 - Cannes 1859) scrittore francese. Avviatosi alla carriera di magistrato, soggiornò con l’amico G. de Beaumont negli Stati Uniti (1831-32), per svolgervi un’inchiesta sul sistema penitenziario. Tornato in Francia, abbandonò la magistratura ed elaborò le sue osservazioni sulla realtà americana in un più vasto studio delle istituzioni politiche di quel paese: La democrazia in America (La démocratie en Amérique, 1835-40): la prima parte, che diede la fama all’autore, salutato come il Montesquieu del sec. XIX, esamina i rapporti tra condizioni geografico-storiche e avvento della democrazia negli Stati Uniti; la seconda studia le relazioni esistenti tra istituzioni e stabilità politica, e, infine, tra sistema politico e modi di vita e costumi degli americani. Deputato (1839) e poi ministro (1849), T. fu costretto a ritirarsi a vita privata per la sua opposizione al secondo impero. Proseguiva intanto le sue ricerche, occupandosi della Francia dell’epoca di Luigi XV e di Luigi XVI, e ne iniziava la pubblicazione nel volume L’Ancien régime e la rivoluzione (L’Ancien régime et la révolution, 1856). In tale opera T. affermava la tesi, solo apparentemente paradossale, secondo la quale la rivoluzione non ha operato una rottura storica rispetto al regime precedente, ma ne ha costituito il naturale epilogo, e poneva in risalto, attraverso un’analisi puntuale, gli elementi di continuità nella realtà politica e sociale francese. L’opera, fondata sull’osservazione rigorosa dei fatti e composta in una prosa lucidissima, è uno dei capisaldi della moderna scienza politica. T. fu anche autore di vari volumi di memorie e di note di viaggio.