(Bohatyrka, Ucraina, 1802 - Villepreux, Parigi, 1886) poeta polacco. Di nobile famiglia, studiò all’università di Varsavia e prese parte all’insurrezione del 1831; nel ’37 emigrò in Francia, dove continuò a lottare per la libertà del suo paese. La sua opera più nota è il poema Rusalki (1825), che ha per protagoniste le ondine (rusalki, appunto) del fiume Dnepr e che intreccia temi leggendari e spunti autobiografici. Maggiore originalità hanno tuttavia le sue liriche popolareggianti, che lo pongono fra i principali esponenti della scuola romantica dell’Ucraina polacca (insieme a S. Goszczynski e A. Malczewski): è una produzione assai copiosa, raccolta nei 4 voll. delle Poesie (1851-52) e distinta in dumy (forma poetica che sta fra la ballata germanica e il canto lirico slavo) e dumki (brevi canti della tradizione cosacca). Fra le opere minori: il poema mistico Lo spirito della steppa (1841) e la rapsodia cavalleresca Duma aurea (postuma, 1891).