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Chiude Epoché, casa editrice nata per passione nel 2003. Nei remainders gli ultimi titoli da acquistare al volo

Avevamo salutato con gioia la nascita di un nuovo editore alla fine del 2003. Con dolore ne annunciamo la chiusura all'inizio del 2013.
Ripercorriamo insieme le tappe di questo percorso, ricordando che nel loro catalogo erano presenti autori come Mahmud Darwish, Calixthe Beyala, Mohammed Dib.
  • L'incipit del primo titolo pubblicato da Epoché nel 2003: Gli onori perduti di Calixthe Beyala
  • Gaia Amaducci intervistata nel 2008 racconta la casa editrice e le scelte editoriali
  • I titoli ancora reperibili


C'è ancora qualche possibilità di acquistare gli ultimi titoli rimasti della casa editrice milanese che ha chiuso i battenti con la fine del 2012.
Controllate nello scaffale: se avete la fortuna di possedere libri Epoché teneteli con cura perché il loro valore culturale ed economico certamente aumenterà nel tempo.
Si trovano infatti alcuni volumi nella sezione Remainders di varie librerie e online (vedi IBS).
Una tristissima notizia, perché Epoché (dal termine greco che significa in primo luogo «epoca», «tempo») rivestiva un ruolo importante nel panorama editoriale italiano, pubblicando traduzioni di opere del continente africano - che così poco conosciamo - e soprattutto dell'area francofona.


Gaia Amaducci
Avevamo intervistato uno dei fondatori, Gaia Amaducci, nell'ottobre del 2003 (per l'allora Alice.it), quando la casa editrice aveva iniziato la sua produzione.
Alla nostra domanda ""In un paese in cui sono già presenti quasi 5.000 editori, qual è la motivazione che porta a investire in tutti i sensi in questa nuova impresa?"" aveva risposto:

""Follia tinta da una vena di masochismo. In effetti, in un momento pessimo come questo per quanto riguarda l'editoria (ed è così da parecchi anni, mi sembra), buttarsi in un'impresa del genere non credo possa avere motivazioni 'razionali'. E men che meno finanziarie... È una passione che non riesce a starsene buona nell'angolo degli hobby e preme per invadere tutto lo spazio. Anche quello da inventarsi perché sembra che non ce ne sia mai abbastanza. E diventa quindi qualcosa di più. Un lavoro a tempo pieno. Un pensiero fisso. Diventa Epoché.""


A fondarla, insieme a lei, un gruppo nutrito di professioniti, che vogliamo ricordare, sempre con le parole di Gaia Amaducci:
""Nicky e Jean-Claude Fasquelle (Edizioni Grasset&Fasquelle e Magazine Littéraire), Dada Rosso giornalista, presta le sue vulcaniche energie all'ufficio stampa di Epoché - [tragicamente scomparsa in un incidente aereo in Ciad nel 2004 con l'amministratore delegato della casa editrice Bollati Boringhieri, Armando Mandelli, ndr.], Costanza Prada (direttrice del Centro studi africani della Regione Piemonte), Egi Volterrani (difficile enumerarne le caratteristiche, su libriAlice.it c'è una sua intervista esaustiva), Franca Tiberto (giornalista e presidentessa del PEN club della Svizzera italiana e retoromancia) e Sergio Curioni (responsabile commerciale).""


Gaia ha scritto sulla sua pagina Facebook questo commento. È con le sue parole che aprono al futuro che chiudiamo questo capitolo, sperando di aprirne presto un altro:
""Per chi ancora non lo sapeva. Ma per piacere, niente commenti di solidarietà o di 'che peccato' e affini. Ci sono tante cose interessanti da scoprire e da riscoprire. Io non mi scandalizzo per la chiusura delle attività culturali. Per qualcuno che chiude, qualcun altro invece ce la fa e resta in campo, ed è giusto premiarlo, evidentemente ha fatto meglio. Non basta l'etichetta di 'culturalmente rilevante' per avere dei diritti, non l'ho proprio mai pensato. Quindi, concentrarsi su chi resta in campo e premiare i nuovi arrivi.""



Di Calixthe Beyala Epoché ha pubblicato titoli come Gli alberi ne prlano ancora, Come cucinarsi il marito all'africana, La Piantagione, A bruciarmi è stato il sole


Da Come fiori di mandorlo o più lontano di Mahmud Darwish - il più importante poeta palestinese e tra i più grandi poeti arabi contemporanei -, pubblicato da Epoché nel 2010 con la traduzione dall'arabo di Chirine Haidar, ecco l'inizio della poesia Ha dimenticato una nuvola nel letto:

Ha dimenticato una nuvola nel letto.
Mi ha salutato frettolosa e mi ha detto:
Ti dimenticherò.
Ma ha dimenticato una nuvola nel letto.
L'ho coperta di seta e ho detto:
Non volare via, non seguirla.
Tornerà da te.



09 gennaio 2013 Di Giulia Mozzato

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